Il recente caso di spionaggio a opera della NSA, l’agenzia per la sicurezza nazionale americana, ha lasciato il segno. Soprattutto preoccupazione: il Grande Fratello che ci spia senza che noi ce ne accorgiamo è più di una realtà, a quanto pare. A dire il vero non è una novità, se pensiamo che ogni e-mail che spediamo significa la stessa cosa che spedire una cartolina che tutti possono leggere. Di Grandi Fratelli è piena la Rete, da sempre. Ma l’ultimo ritrovato di Microsoft, da applicare alla console per innocenti videogiochi Xbox One, fa pensare che il Grande Fratello può spiarci ovunque. Microsoft ha già detto di stare tranquilli: non sarà il caso. Davvero? Vediamo intanto di cosa si tratta. E’ Microsoft Kinect, conosciuto già come Project Natal. un accessorio appunto per la console in questione, che è sensibile ai movimenti del corpo umano. A differenza di altri espedienti analoghi come il Wiimote di Nintendo, per capirci, qua il giocatore ha il controllo del sistema senza indossare o prendere in mano alcuno strumento. Basta che si muova davanti ad esso grazie a una speciale telecamera che filma ogni cosa. Il problema è che anche quando spegnerete l’Xbox, Kinect resterà sempre attivo, con una visuale perfetta della stanza in cui l’avete sistemata, una macchina fotografica e una telecamera in vigile osservanza. Facile pensare che al di là del sistema ci possa essere qualcuno che vi osserva, voi e chi è in casa con voi. Microsoft ha precisato che le telecamere e i microfoni del Kinect non registrano o trasmettono dati audio ai propri server senza avere un consenso esplicito dell’utente. I dati numerici invece indicano in che punto si trovano gli arti del giocatore durante una partita fatta in Rete con altri giocatori.
Tutto bene dunque? Sembrerebbe di sì se non sorgesse il dubbio che magari Microsoft senza dirci nulla fornisse i propri dati al governo americano o di un altro paese. Un articolo uscito qualche giorno fa sul quotidiano inglese Guardian diceva proprio che Microsoft aveva dato il permesso alle agenzie del governo americano di accedere a Skype, suggerendo che si stesse pensando di integrare Skype stesso al sistema di sorveglianza Prism della Nsa, quello tanto criticato nelle ultime settimane. Il fatto curioso è che anche qui Skype aveva assicurato come sta facendo adesso Microsoft che non avrebbe dato a nessuno i dati raccolti degli utenti privati. “A causa di un’architettura peer-to-peer di Skype e di tecniche di crittografia, Skype non sarebbe in grado di soddisfare tale richiesta” era stata la spiegazione. Di fatto non è stato così: o l’azienda ha mentito, o ha cambiato idea. Skype, che adesso appartiene a Microsoft, ha infatti ammesso tranquillamente che nel caso il governo chieda, fornisce tutti i dati degli utenti, ad esempio le registrazioni delle telefonate, al governo americano. Questo in osservanza alla legge americana. Ovvio che a questo punto si possa pensare che le assicurazioni fornite oggi per Kinect potranno non essere più valide domani.
Cè una valvola di sicurezza però, almeno per i cittadini americani: potersi appellare al quarto emendamento. Quelli raccolti da Kinect a differenza delel telefonate su Skype, infatti sarebbero dati presi direttamente nella vostra abitazione privata, il che è escluso a termini di legge. Avvocati esperti di diritti civili lo hanno già detto: spiare dentro la vostra abitazione si tratterebbe di una violazione totale del quarto emendamento. Per fare ciò, occorre infatti un preciso mandato del tribunale. Tuttavia, dicono gli stessi avvocati, non è detto che si possano formulare ordinanze speciali per aggirare tutto ciò e di cui i cittadini sono tenuti al nascosto. Infatti lo stesso Prism aveva ottenuto il permesso di operare grazie a un via libera ottenuto segretamente.
E’ tutto un grande punto interrogativo, dunque, se si pensa che nel 2012 si è scoperto che alcuni televisori Samsung Smart avevano un punto di vulnerabilità tale da permettere ad alcuni hacker di introdursi e di impadronirsi delle fotografie in essi contenuti.
Alla fine della fiera, Kinect potrebbe non essere così pericoloso. Il dubbio che rimane è che i nuovi dispositivi inventati dalle aziende magari con l’idea di un gioco innocente, in realtà diventano contenitori di informazioni sulle nostre esistenze private. Aziende che ci solleticano la voglia di comprare sempre nuovi ritrovati tecnologici che in realtà potrebbero essere messi a disposizione del Grande Fratello per renderci la vita impossibile. Matrix era solo un film o il futuro che ci aspetta?