Indubbiamente una delle introduzioni più interessanti al colosso di Mark Zuckerberg di questo 2013: presentata nel mese di gennaio, Graph Search è volta ad introdurre una nuova politica di searching all’interno di Facebook, reinventando dalle fondamenta i parametri attraverso i quali cerchiamo un certo tipo di utenza da inserire nelle nostre “cerchie”, per usare un termine consono al rivale Google+, o andare a scandagliare i nostri contatti, catalogandoli in base ai loro interessi e alle loro attività. Attualmente è presente in una rudimentale versione beta, disponibile per tutti gli iscritti statunitensi al social network, mentre presto sarà rilasciata la versione definitiva per l’oltre miliardo di utenti. Come detto durante il corso della sua presentazione nel mese di gennaio, Graph Search renderà possibile ogni svariata tipologia di ricerca, dagli interessi ai gusti personali: ad esempio, sarà possibile canalizzare il nostro searching rivolgendo l’attenzione del sito solo ed esclusivamente a quegli utenti specifici a cui piace Star Wars o il Signore degli Anelli, piuttosto che gallerie fotografiche dei contatti che hanno visitato un luogo specifico. Ma arrivano dalla pagina Tumblr Actual Facebook Graph Search le introduzioni più interessanti, e se vogliamo dirla tutta, preoccupanti. Si parte dalla ricerca di quegli uomini sposati a cui piacciono le prostitute, una strategia che potrebbe scovare i furbetti e conseguentemente mettere a repentaglio numerosi matrimoni. Un altro esempio può essere la ricerca di singoli datori di lavoro che mostrano un interesse nei confronti di attività razziste. Insomma, Graph Search è a tutti gli effetti un’arma a doppio taglio: una novità volta sì a rendere la vita più semplice agli iscritti di Facebook, ma che può creare non pochi guai nella violazione della privacy digitale. Così, nell’attesa dell’implementazione anche alla versione mobile di Facebook, gli utenti degli Stati Uniti faranno da prime cavie a Graph Search.