È probabilmente il gioco manageriale più famoso – non solo per il mondo del calcio – e imitato, oltre che quello più atteso da tutti gli amanti del genere, ogni autunno. E anche quest’anno Football Manager, il gioiello di Sports Interactive, non tradisce le aspettative: alla presentazione ufficiale italiana, presenti i “boss” Ciaran Brennan e David Kempshall arrivati direttamente da Londra per illustrare alla stampa tutte le novità, spiccavano certamente anche due “pezzi da 90” come Pierpaolo Marino e Gianluca Di Marzio. Il dirigente dell’Atalanta, in particolare, ha intrattenuto a lungo i presenti con aneddoti sul suo passato e presente da top manager calcistico, da Napoli a Udine, arrivando all’importanza del settore giovanile e degli scout atalantini, quantificati – tra attività di base, giovanile e professionistica – in  un totale di circa 100 persone dallo stesso Marino. Spunti interessanti e stimolati dal giornalista di Sky Sport, esperto di mercato e figura quantomai adatta all’occasione: perchè dallo schema successivamente illustrato dall’Italian Head Research Alberto Scotta si capisce quanto Football Manager sia un riferimento, con enorme sforzo di scouting alle spalle, per tutto il settore. Con un mix sempre al limite, tra presente e suggestioni future, tra finzione e possibile sbarco del sistema FM nel calcio vero, in termini di database e competenza nelle valutazioni.



Ma entriamo nel vivo: le novità. E’ questo che vogliono sapere i giocatori, che stanno prendendo d’assalto i punti vendita come tradizione. Innanzitutto come sempre il cambio di interfaccia, non totalmente diversa ma con un menù spostatosi interamente in verticale, sulla sinistra. Impatto certamente migliore e opzioni rapide alla portata, passo in avanti abbastanza indiscutibile. Ma le modifiche più interessanti arrivano dal vostro profilo-allenatore e dalla tattica. Nel primo caso si tratta, all’inizio di ogni nuova partita, di “compilare” anche una sorta di vostro curriculum come manager, innovazione totale e mai sperimentata prima: esperienza da giocatore e da allenatore e skills, valutate con numeri come sul profilo dei giocatori, regalano un plus importante. Che rende ancora più partecipi della nuova avventura. Li si può bilanciare e modificare, componendo uno “specchio” della vostra figura nel gioco. Anche in questo caso, pollice in alto.



Infine la tattica: è sempre stato il terreno che i puritani di Football Manager hanno seguito nella sue evoluzione con più attenzione. Anche stavolta – sullo sfondo di una gestione ormai abbastanza classica dell’assegnazione di ruoli e moduli – qualche spunto ed aggiunta interessante, con la possibilità di entrare al 100% nei panni del manager e sedersi praticamente in panchina, tra indicazioni tattiche ai singoli e spostamento delle pedine sulla scacchiera verde. Questo è quanto ha colpito la nostra attenzione, ma si tratta ovviamente solo di una lettura: ci sono anche innovazioni e miglioramenti della grafica e nell’animazione, nell’interazione e nelle reazioni sempre più “reali” dei giocatori e molto altro. 



(Luca Brivio)

Tutto molto bello, quindi. Con una piccola postilla però: la simulazione, avviata direttamente da David Kempshall – Marketing Manager di Sports Interactive – e vissuta con entusiasmo dai presenti, non si è rivelata particolarmente “credibile” a differenza del resto del gioco, che come avrete capito ci è piaciuto parecchio in quanto a novità.

Italia-Croazia 4-4 con gol a giro da 30 metri di De Sciglio e papere in serie di Buffon ha fatto tornare con i piedi per terra un po’ di sognatori e appassionati presenti. È forse l’unico aspetto da verificare, quello della partita e dell’affidabilità dei riscontri forniti anche dal momento clou, i 90 minuti per cui ogni manager prepara allenamenti settimanali, mercato e staff. Ma c’è un solo modo per convincersi che si sia trattato di semplice debutto sfortunato: occhio però, che non diventi una verifica accurata e personale che tolga troppe ore alla vostra vita sociale…

 

(Luca Brivio)