Google risponde alle accuse mosse da Murdoch: non siamo i guardiani del web. L’uno è l’indiscusso colosso della Rete, l’altro è a capo del vasto impero dei media. E adesso si fanno la guerra, cominciata dal fondatore di News Corp che qualche giorno fa aveva scritto al commissario europeo per la concorrenza Joaquin Almunia, protestando e accusando Google di aver modificato “arbitrariamente” gli algoritmi del suo motore di ricerca, penalizzando di conseguenza le società più piccole a favore di quelle più grandi. Google ha adesso respinto queste accuse in un post, pubblicato da Rachel Whetstone, responsabile della comunicazione. Big G ha spiegato che non ha il potere di alterare i risultati della ricerca che gli vengono attribuiti. Inoltre, è specificato che i suoi ricavi pubblicitari sono diminuiti dovuto all’ultima modifica del suo algoritmo. ”Google è sicuramente molto popolare in Europa, ma non siamo i guardiani del web”, è scritto sul post.  E poi precisa: “abbiamo lavorato duramente per spiegare agli editori come ottenere successo online, sia nel trovare nuovo pubblico sia nell’aumentare i ricavi dal web”. (Serena Marotta)



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