“Becoming Steve Jobs: The evolution of a reckless upstart into a visionary leader” è il titolo del libro che uscirà il prossimo 24 marzo sulla vita e la carriera del fondatore di Apple. Nelle pagine è raccontato anche un aneddoto nel quale Jobs rifiutò nel 2009 di accettare una parte di fegato dal donatore Tim Cook per guarire dal cancro. “Tagliò corto prima ancora che avessi finito di parlare, scattò sul letto e mi disse no, non ti permetterò mai di farlo”, racconta il CEO di Apple nel libro. “In 13 anni di conoscenza Steve mi ha urlato contro solo quattro o cinque volte e questa è stata una di quelle”. Sono passati tre anni dalla sua morte, avvenuta il 5 ottobre 2011 a 56 anni: gli era stato diagnosticato un raro tumore al pancreas nell’ottobre del 2003, che poi raggiunse altri organi. La prima operazione a cui fu sottoposto risale al 2004, poi nel 2009 il trapianto del fegato. Fu allora che Cook seppe di essere un donatore compatibile e di avere lo stesso gruppo sanguigno di Jobs: “Gli spiegai che ero perfettamente in salute, che mi ero fatto controllare. ‘Ecco le analisì gli dissi. ‘Posso farlo senza rischiare nulla, starò bene”, gli disse Cook, ma il fondatore di Apple fu irremovibile nella sua scelta. (Serena Marotta)