Il rischio maggiore arriva da circa 256 applicazioni che vanno a prendere dati sulla posizione geografica, cosa che potrebbe mettere davvero nei guai un minore. Inoltre ci sono 107 applicazioni che condividono l’indirizzo mail del proprietario del dispositivo che può così essere attaccato da diversi altri utenti. Nonostante questo ci sono circa altre 1100 applicazioni che vanno a condividere degli identificativi persistenti che riguardano di solito sia l’utente che il dispositivo. Infine, secondo quanto riportato da DDay.it, pare che 2281 app che trasmettono l’Android Advertising ID. Pare inoltre che in molti abbiano sottolineato alla Federal Trade Commission come sarebbe molto importante intervenire rapidamente per chiudere questa situazione. Tra le aziende messe sotto il mirino ci sarebbero addirittura Walt Disney e YouTube.



L’ALLARME DAGLI STATI UNITI

Dagli Stati Uniti d’America arriva un serio allarme per quanto riguarda la sicurezza dei nostri bambini. Sono migliaia infatti le applicazioni che vanno a tracciare con precisione le attività dei bambini e che rischiano di essere pericolose. Infatti queste violano la loro privacy, andando a richiedere dei dati che si possono considerare decisamente sensibili. Dopo lo scandalo Facebook legato a Cambridge Analytica ora sotto la lente di ingrandimento finisce Google con il suo store per Android. L’analisi fatta in questo ultimo periodo è legata a circa seimila applicazioni in maniera automatica. Questo ha evidenziato come il 28% accedono ai dati sensibili protetti dai permessi, mentre il 73% trasmettono questi dati. La violazione è legata dal fatto che nonostante la richiesta dei dati sia corretta non viene chiesto invece consenso verificato da parte di un maggiorenne, un genitore, cosa che va ad affrontare in maniera scorretta le direttive della COPPA.

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