La notizia che WhatsApp dovrebbe diventare vietato per i minori di sedici anni ha invaso il web creando anche molte polemiche. C’è da dire però che negli ultimi giorni il ”vento” sembrava cambiato, con la notizia della mancanza totale di privacy che metteva in pericolo soprattutto i più piccoli anche a causa del potere della geolocalizzazione presente ormai su qualsiasi dispositivo mobile. Un rischio che era ampliato anche dalla velocità di diffusione dei numeri delle sim grazie anche a gruppi in cui chiunque si poteva muovere liberamente. Sembra difficile che comunque una legge così severa sia applicata e soprattutto che non esistano poi delle soluzioni per aggirarla. Qui sarà importante anche la presa di posizione dei genitori che dovranno cercare di controllare le attività legate al web dei figli soprattutto se questi troppo giovani fossero pronti a navigare liberamente come fin troppo già accade. (agg. di Matteo Fantozzi)



LE CONTRADDIZIONI

Nonostante nelle ultime ore, su portali specializzati e forum dedicati all’argomento, si sia diffusa la voce che presto Whatsapp sarà vietato ai minori di 16 anni, da più parti è stato fatto notare come il nuovo regolamento europeo sulla privacy che entrerà in vigore dal prossimo 25 maggio sarà sostanzialmente inapplicabile dal punto di vista pratico. Tuttavia, in cosa consiste questo regolamento all’interno del quale vi sono alcuni punti oscuri? Innanzitutto, nella impostazione ricorda molto il Children’s Online Protection Act in vigore negli Stati Uniti e che tutela la raccolta dei dati dei minori: a far discutere, come detto, è però l’articolo 8 che parla del limite di 16 anni per “l’offerta diretta di servizi della società di informazione ai minori” e che tale trattamento è lecito, ad esempio, per un 15enne solo con l’assenso di chi esercita la potestà genitoriale. Un punto ambiguo, dato che alcune società potrebbero benissimo alzare la soglia d’età in modo che non subentri la figura del genitore, ma allo stesso tempo gli Stati Membri possono abbassare queste soglie ma non oltre i 13 anni. Insomma, ci sono alcune contraddizioni nelle quali Whatsapp potrebbe “inserirsi” facendo in modo che, nonostante l’entrata in vigore del regolamento, tutto rimanga esattamente come’era. (agg. R. G. Flore)



REGOLAMENTO EUROPEO INAPPLICABILE

Sta facendo il giro del web la notizia circa la possibilità che a breve venga innalzata l’età di utilizzo di molti social network e chat, dagli attuali 13 anni, ai 16. Il Gdpr, il nuovo regolamento generale europeo per la protezione dei dati personali, ha infatti deciso di modificare l’età dei suddetti siti, a tutela maggiore dei minori. Sia chiaro, la legge è senza dubbio interessante, ma nel concreto è inapplicabile. Prima di tutto, molti ragazzini di 13 anni si troverebbero dall’oggi al domani (il Gdpr entrerà in vigore il prossimo 25 maggio), “illegali”, ovvero, impossibilitati ad usare WhatsApp, Facebook e via discorrendo. Sia chiaro, nulla di così traumatico, ma sarebbe comunque una mancanza quotidiana nella vita dei suddetti, con tutto ciò che ne consegue. Inoltre, nessuno verrà mai a controllare l’età reale del profilo in questione, in poche parole, nessuno andrà a caccia di bambini per capire se gli stessi avranno realmente 13, 16 o 10 anni. Nulla cambierà quindi, con i più piccoli che potranno tranquillamente continuare ad usare Facebook e WhatsApp, previa però autorizzazione di mamma e papà. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



WHATSAPP VIETATO AI MINORI DI 16 ANNI?

A breve WhatsApp potrebbe divenire vietato ai minori di 16 anni. Il nuovo Gdpr, il regolamento generale che protegge i dati personali degli utenti, riguardante le condizioni d’uso dei vari social network e delle chat, obbligherà di fatto anche l’app messaggistica più utilizzata al modo, ad allinearsi alle nuove normative. Attualmente WhatsApp è vietato ai minori di 13, ma a breve sarà vietato ai minori di 16 anni. L’indiscrezione è stata lanciata attraverso Twitter da Wabetainfo, un portale abbastanza attendibile per quanto riguarda le novità sulla chat di proprietà Facebook, e tale novità dovrebbe venire introdotta dalla fine del prossimo mese, precisamente, dal 25 di maggio. In realtà la stessa legge è facilmente aggirabile, visto che un minore può utilizzare liberamente WhatsApp, basta che sia sotto la tutela di un genitore, e di conseguenza, i bambini usano ormai da tempo la nota chat, se la madre o il padre glielo consente. In sostanza, quindi, cambierà ben poco: i 13enne potranno continuare ad utilizzare WhatsApp, come fatto fino ad ora. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ALCUNI CONSIGLI UTILI

Oltre al possibile utilizzo di Parallel Space su Android è presente anche un’altra opzione per muoversi su due binari all’interno dello stesso dispositivo mobile. Grazie all’opzione ospite infatti possiamo gestire due profili diversi di Whatsapp anche se rispetto a Parallel Space ci sono dei pro e dei contro. Il vantaggio sicuramente è il fatto che la durata della batteria viene preservata, rispetto all’app in questione che la consuma più rapidamente. L’aspetto negativo invece è che c’è ovviamente più tempo di perdere tra l’uscire dal nostro profilo per poi entrare come ospite e attivare l’altro WhatsApp. Di sicuro le possibilità offerte da Parallel Space, nel computo di tutto quello che può accadere sul nostro smartphone, ci portano a prediligerlo nel caso ci sia proprio questa necessità di utilizzare due profili di Whatsapp.

DUE NUMERI DIVERSI SULLO STESSO SMARTPHONE

WhatsApp rimane l’applicazione più scaricata in Italia e che ci offre diverse opportunità interessanti. Tra quelle più richieste sul mercato da tempo c’è quella di poter utilizzare due profili dell’app diversi, magari per esigenze diverse tenendo aperto da un lato il profilo di lavoro e dall’altro quello personale/familiare. Al momento né sull’app per Android né su quella per iPhone esiste un’opzione in grado di poterci permettere di passare liberamente da un numero all’altro sullo stesso dispositivo mobile. La svolta però arriva da applicazione terze che ci permettono di gestire molto rapidamente due numeri diversi sullo stesso smartphone. Tra queste la più usata è Parallel Space e questa rende la possibilità di utilizzare due account contemporaneamente senza tradire quelle che sono le regole del social network in questione. Una curiosità molto particolare da provare ovviamente se si hanno esigenze di questo tipo.