Sono diverse le situazioni particolari legate al Telegram Down che si è verificato nella giornata di oggi. Secondo quanto riporta Leggo ci sarebbe in piedi un vero e proprio giallo in merito al risarcimento in criptovalute Bitcoin ed Ethereum. Ad annunciarlo era stato un account sempre di Telegram, che si è rivelato però essere un fake che si era mosso nella speranza di rubare dei dati all’utenza con l’obiettivo appunto di delinquere. Una situazione quindi quella della sicurezza online che risulta essere sempre molto complicata e che rischia di creare problemi a non poche persone. Intanto ha parlato anche Pavel Durov, fondatore e Ceo di Telegram, che ha sottoineato: “C’è un massiccio surriscaldamento nei server che potrebbe causare problemi di connessione agli utenti europei nelle prossime ore. Ci scusiamo per l’inconveniente”. E’ stato lo stesso Pavel Durov a seguire le varie fasi del Telegram Down in prima persona. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL PIÙ GRANDE DOWN DI SEMPRE
Il più grande “down” di sempre: così è stato chiamato il disservizio che ha colpito oggi l’applicazione di messaggistica Telegram, ben 13 ore senza funzionare. Cosa che ovviamente ha messo a disagio gli affezionati di questa app, che si distingue da whatsapp per la maggior segretezza e più accurata privacy, così almeno si dice. Dalla mezzanotte e dieci di stanotte fino alle 13 e 10 Telegram è risultata fuori servizio, la quarta volta dall’inizio del 2018. La colpa viene data dal server, non in grado di gestire la mole di comunicazione, c’è chi dice perché usata anche per la diffusione di canali non legali, hacker e anche terroristi. Secondo altri, la colpa era del governo russo che aveva messo in atto una censura, dopo che a metà di aprile Mosca aveva annunciato di voler bloccare l’app. Alle 13 e 12 finalmente è arrivato il messaggio ufficiale che indicava che per la gran parte di Europa, Africa, Russia e Medio Oriente il servizio era ripristinato. La causa ufficiale secondo i responsabili dell’app, “una massiccia interruzione di corrente in Olanda” che ha colpito i server di Telegram. I social ovviamente erano stati invasi dell’hashtag #telegramdown in cui i clienti si lamentavano dell’accaduto e chiedevano informazioni (Agg. Paolo Vites)
IL QUARTO DOWN IN UN ANNO
I problemi all’applicazione di messaggistica istantanea che hanno dato il segnale di Telegram Down sono enormi e soprattutto hanno portato le 200 milioni di persone registrate a lamentarsi sui social network. Questo perché non è la prima volta nelle ultime settimane quando l’applicazione ha creato diversi e ripetuti problemi. I messaggi più importanti che possiamo leggere ci portano a leggere diversi messaggi sul possibile ritorno in massa sulla piattaforma WhatsApp, abbandonata ormai da molti soprattutto per questioni lavorative e per la maggior sicurezza offerta da Telegram. Sul profilo Twitter dell’app possiamo leggere un solo messaggio: “La manutenzione è in corso dopo una massiccia interruzione di corrente nella regione di Amsterdam che ha colpito diversi servizi. Gli utenti di Telegram in Europa, MENA, Russia e CIS non sono attualmente in grado di connettersi. Ci scusiamo e vi terremo aggiornati sui progressi.
Repairs are ongoing after a massive power outage in the Amsterdam region that affected many services. Telegram users in Europe, MENA, Russia and the CIS are currently unable to connect. We apologize and will update you on the progress. https://t.co/WyfYimZoKV
— Telegram Messenger (@telegram) 29 aprile 2018
L’APPLICAZIONE KO IN ITALIA
Telegram è una delle applicazioni più utilizzate nel nostro paese, subito dopo Messenger e WhatsApp è infatti è il programma di messaggistica istantanea più comune. Alcuni lo considerano addirittura superiore agli altri due perché lo considerano maggiormente sicuro per la privacy e per lo scambio di dati confidenziali di lavoro. Oggi Telegram è andato nuovamente ko ed è scivolato creando non poche polemiche da parte dell’utenza. I problemi sono soprattutto nel nostro passato e sono iniziati attorno all’una di notte per prolungarsi fino a questa mattina quando non sono arrivate nuove comunicazioni e il programma è rimasto ancora una volta fuori servizio. Un problema che però non ha colpito soltanto l’Italia, ma anche altri paesi e non solo europei. Un’enorme problematica per l’utenza anche perché spesso questa applicazione viene considerata prioritaria soprattutto per questioni di lavoro.