Durante la presentazione di questa protesi hi-tech ha parlato Marzo Zambelli che aveva sperimentato nel 2015 l’altra invenzione di Inail e Iit, la mano a tre dita. Questi ha sottolineato, come riportato da Ansa, che: “Posso piegare le dita con la forza che voglio e cominciare a dimenticare di dover utilizzare sempre e comunque l’altra mano“. C’è stata poi la splendida stretta di mano di Zambelli con il ministro Poletti con questa nuova protesi. Il nome scelto è Hannes, in onore di Hannes Scmidl che fu il primo direttore tecnico del centro protesi dell’Inail e che nel 1965 aveva costruito la prima mano artificiale controllata da impulsi nervosi trasmessi dai muscoli. Massimo De Felice, presidente dell’Inail, ha dichiarato: “Abbiamo uno strumento prezioso” mentre il direttore generale dell’Inali Giuseppe Lucibello ha ribadito che la mano sarà messa in commercio dal 2019.
COME LA MANO UMANA
Grande rivoluzione nella produzione di arti artificiali con la protesi hi-tech. Una scoperta incredibile perché questa permetterà a chi non in possesso dell’arto di compiere il 90% dei gesti che compirebbe se lo avesse. Una possibilità importante per chi è stato vittima di un incidente o magari nato con una malformazione, per riuscire finalmente ad avere un controllo completo con questa protesi. La mano hi-tech, come è stata definita da Ansa, sarà in vendita dal 2019 ed è stata presentata a Roma in un incontro organizzato da Inail e Iit. Per l’applicazione non richiede l’utilizzo di bisturi ed è addirittura più economica delle attuali. È stata studiata e lanciata in Italia da Rehab Technolgies Lab, un laboratorio nato nel 2013 grazie alla collaborazione appunto tra Inail e Istituto Italiano di Tecnologia. Si tratta di una grossa svolta che potrà essere utilissima per il mondo della medicina.