Google torna in Cina: motore di ricerca si auto-censura, questo quanto trapela da un documento riservato della multinazionale che è stato diffuso da The Intercept. Dopo essere fuggita dal Dragone appena otto anni fa, l’azienda statunitense con sede a Mountain View, in California, è pronta ad esibire un motore di ricerca programmato per rispettare le richieste del governo, ovvero rendere inaccessibili agli utenti i contenuti ritenuti sensibili; tra questi democrazia, diritti umani, dissidenti e una serie di parole chiave definite “sgradite”, sottolinea Repubblica. Uscita la notizia sui principali quotidiani, il governo cinese ha tenuto a smentire attraverso il media statale China Securities Daily, ma Google fino ad ora non ha proferito parola né per confermare né, soprattutto, per smentire l’indiscrezione bomba…



GOOGLE TORNA IN CINA DOPO 8 ANNI?

The Intercept ha pubblicato un documento molto dettagliato, che lascia presagire che non sia affatto una bufala. Repubblica evidenzia che l’applicazione per smarthpone Android si chiama Dragonfly ed è già stata presentata al vaglio delle autorità di Pechino. Qualora arrivasse l’ok da parte del Governo, il ritorno di Google nel Paese asiatico potrebbe profilarsi già nel giro di sei-nove mesi. Molto dipenderà inoltre dalla guerra commerciale in atto tra Washington e Pechino, con dazi e contro-dazi che hanno creato un clima di tensione. Lanciato nel 2017, il progetto ha subito una accelerata tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. E a testimonianza di ciò l’attività intensificata di Google in Cina: dalla fondazione di un laboratorio per l’intelligenza artificiale passando per il lancio di diverse applicazioni, fino all’investimento in JD.com.

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