L’arrivo di Iliad in Italia continua a far discutere. Dall’interrogazione parlamentare presentata da Maurizio Gasparri all’esposto di AECI, passando per le polemiche sulle Simbox. Ora la compagnia telefonica è finita nel mirino dei sindacati di settore come SLC CIGL, Fistel-Cisl e Uilcom Uil. C’è preoccupazione per i posti di lavoro. Con una nota congiunta i principali sindacati di settore italiani hanno richiesto un confronto con il ministro dell’Interno Matteo Salvini e quello del Lavoro, Luigi Di Maio, per «aprire una istruttoria per verificare le condizioni di lavoro, il rispetto degli impegni che Illiad avrebbe dovuto osservare a seguito dell’autorizzazioni delle Authority e delle leggi dello stato in materia di sicurezza pubblica». Per i sindacati l’errore è quello di aver paragonato l’azienda francese ad un operatore virtuale, come Kena o ho.Mobile, ma le differenze ci sono, e non sono poche.



ILIAD, SINDACATI PROTESTANO: “A RISCHIO SETTORE TLC”

Iliad ha una struttura occupazione di circa 200 dipendenti e usa tecnologie e infrastrutture di altri operatori impegni nell’investimento su banda ultralarga e servizi innovativi, con strutture di costi che non sono paragonabili a quelle di un’azienda come l’operatore low cost francese, quindi la tenuta occupazionale dell’intera filiera delle telecomunicazioni è a rischio per i sindacati. Non si è fatta attendere però la replica della compagnia di Benedetto Levi: «Iliad ha creato in pochi mesi un indotto di circa 1.500 posti di lavoro in Italia, tra diretti e indiretti. L’azienda sta sviluppando la propria infrastruttura di rete su tutto il territorio nazionale, pertanto non è e non può essere definito come un operatore virtuale». Ma non è finita qui: «Si distingue, inoltre, da diversi altri operatori, perché fornisce assistenza agli utenti esclusivamente con strutture e personale localizzati in Italia». Infine, Iliad ribadisce la conformità alle normative sulla sicurezza e «di verificare e convalidare l’identità di ogni acquirente come condizione indispensabile e precedente all’attivazione delle SIM».

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