Whatsapp non funzionerà più su diversi modelli di smartphone con l’arrivo del 2019 che con il nuovo anno diventeranno dunque obsoleti per l’app più scaricata del mondo. Tra i più bersagliati ci sono diversi modelli di Nokia con il sistema operativo Symbian S40 come il 206, il 208, il 301 e tutti i modelli Asha. Sui dispositivi che hanno un sistema operativo Android 2.3.7 e precedenti invece Whatsapp si potrà utilizzare fino al febbraio del 2020, nuova scadenza che quindi obbligherà l’utenza a cambiare smartphone entro quella data per continuare ad usare l’app. Passiamo al mondo Apple dove gli iPhone che montano iOS 7 avranno la stessa limitazione, con scadenza fissata appunto al febbraio dell’anno prossimo. L’azienda proprietaria di WhatsApp ha specificato come queste decisioni siano state prese anche e soprattutto per motivi di sicurezza che i modelli e i sistemi operativi non riescono a garantire come in passato. (agg. di Matteo Fantozzi)
UTENTI SUL PIEDE DI GUERRA
La pubblicità sta per arrivare su WhatsApp. Proprio così, come annunciato ormai da diversi mesi dai siti specializzati, anche l’app di messaggistica più utilizzata al mondo, (l’applicazione tra l’altro più scaricata in assoluta dagli italiani), a breve compariranno degli annunci di prodotti che “disturberanno” le nostre chattate. Il servizio che è stato acquistato nel 2014 da Mark Zuckerberg, proprietario di Facebook, ha così trovato il modo per monetizzare i miliardi di utilizzatori della stessa app, attraverso appunto il più classico dei mezzi del web, appunto, la pubblicità. Stando a quanto avevano annunciato gli sviluppatori negli scorsi mesi, non dovrebbe trattarsi di pubblicità invasiva, ma sono molti gli utenti, come scrive TuttoAndroid, che sarebbero già sul piede di guerra a causa di questa “novità”. Se le anticipazioni verranno confermate, le pubblicità avverranno in “stile Instagram”, quindi fra una storia e l’altra, anche se a riguardo non vi è ancora alcuna conferma.
WHATSAPP: ARRIVA LA PUBBLICITA’
Stando a quanto sostenuto da Chris Daniel, il vice-presidente di WhatsApp, grazie a questa nuova funzione le attività commerciali potranno raggiungere più facilmente gli utenti dell’app messaggistica, tenendo conto anche della quantità ingente di dati che è stata raccolta in questi ultimi anni da “papà” Facebook. Dicevamo di alcuni utenti sul piede di guerra, soprattutto perché si sentirebbero traditi dall’annuncio avvenuto nel 2012 dalla stessa compagnia, che prometteva di non inserire mai la pubblicità nella propria app: «In ogni compagnia che vende pubblicità – dicevano – una fetta consistente del team di ingegneri dedica il proprio tempo a mettere a punto il sistema di raccolta dati, alla scrittura di un codice in grado di ottenere il maggior numero possibile di informazioni sugli utenti e sulle loro abitudini, verificando che tutto sia registrato e gestito correttamente. Alla fine della giornata il risultato di tutti questi sforzi è un banner pubblicitario leggermente diverso sul browser o sul dispositivo mobile». Probabile che Telegram ne benefici se si dovesse realizzare realmente una fuga di massa da WhatsApp, ma prima, meglio aspettare l’effettiva introduzione della pubblicità per cercare di capire in che modo avverrà.