Un crollo delle Borse mondiali, un tentativo di risalire questa mattina, ma sullo sfondo resta la grave crisi commerciale tra Cina e Usa: Apple ha perso il tocco magico, dicono in molti esperti di casa Cupertino, ma sta di fatto che il taglio delle stime sui ricavi pesa e non poco anche sull’economia mondiale. Per la primissima volta in 16 anni Cupertino ha tagliato le stime sui ricavi e crolla a Wall Street, chiudendo in calo del 9,96% e bruciando 446 miliardi di dollari dal picco del 3 ottobre scorso, praticamente più del valore dell’intera Facebook giusto per capire la portata di quanto avvenuto nelle ultime ore. Trump dal canto suo spiega «i negoziati tra Stati Uniti e Cina procedono molto bene e vedremo cosa succede» e tenta di far rialzare “la cresta” a Wall Street dopo le “batoste” prese sul fronte Cupertino. Ma parallelamente cresce la polemica e la critica sulle mancate innovazioni di Tim Cook e dell’azienda con la Mela negli ultimi anni: gli iPhone vendono di meno in Cina per la guerra commerciale, e questo è innegabile, ma sono le vendite in generale a soffrire una “saturazione” del mercato, per di più con costi sempre più inaccessibili dal “popolo” che di certo non aiutano a risolvere un grattacapo che inizia a divenire più ampio di quanto si potesse temere in casa Cupertino. (agg. di Niccolò Magnani)

TIM COOK: “MENO VENDITE IN CINA”

Previsioni al ribasso di Apple per il primo trimestre del 2019. Rispetto ai dati precedenti, il gigante di Cupertino ha rivisto per difetto le entrate del Q1 del nuovo anno, diminuite di circa 9 miliardi di dollari. Tutta colpa (o quasi) delle incertezze legate al mercato cinese derivanti dalla nota guerra commerciale fra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e Pechino. Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, scrive così in una lettera spedita agli azionisti per commentare i nuovi dati finanziari: «Le entrate in Cina rappresentano oltre il 100% del nostro calo delle entrate mondiali su base annua». Nel dettaglio, le entrate previste per il primo trimestre del 2019 sono pari a 83 miliardi, contro gli 89-93 delle precedenti previsioni, mentre le spese saranno di circa 550 milioni di dollari, contro i 300 precedenti. Nulla di così eclatante, sia chiaro, visto che Apple continua ad essere la leader mondiale dei dispositivi mobili, ma si tratta senza dubbio di una nuova presa di potere dei prodotti cinesi, che fra Huawei, Xiaomi, Honor, Oppo e via discorrendo, stanno conquistando fette importanti di tutti i mercati, a cominciare proprio dalla Cina.

APPLE, PREVISIONI AL RIBASSO DI 9 MILIARDI

Vi sono comunque aspetti positivi, come ad esempio l’aumento delle vendite degli Apple Watch e degli AirPods, che hanno fatto registrare un +19% nell’ultimo trimestre dell’anno, e un +50% su base annua. Inoltre, lo stesso Cook ha affermato che “la redditività ed il flusso di cassa di Apple sono forti” e che la società è “fiduciosa ed entusiasta” dei suo prodotti, e che nel contempo sta “intraprendendo ed accelerando” iniziative per migliorare ulteriormente la propria posizione sul mercato. Ora bisognerà cercare di capire come reagiranno i mercati alle previsioni finanziarie di Apple, e soprattutto, la concorrenza cinese che nell’ultimo anno ha scalfito definitivmente i coreani di Samsung come diretta rivale della Mela californiana.