“Questa può essere la nostra ultima opportunità. Aiutaci a salvare il diritto d’autore in Europa”. E’ questo il messaggio che campeggia su qualsiasi scheda di Wikipedia che nella giornata di oggi vogliate consultare: l’enciclopedia online più famosa del mondo ha infatti deciso di schierarsi contro la direttiva sul diritto d’autore che sarà votata domani dal Parlamento Europeo. Nel messaggio pubblicato da Wikipedia si lascia intendere come quella in essere sia una battaglia di principio:”Nonostante Wikipedia possa non essere direttamente toccata da queste norme, il nostro progetto è parte dell’ecosistema di internet. Gli articoli 11 e 13 indebolirebbero il web, e indebolirebbero Wikipedia”. Un concetto ribadito da Lorenzo Losa, presidente di Wikimedia Italia:”Teoricamente, Wikipedia potrebbe non essere toccata dalla parte più controversa della direttiva, l’articolo 13 sul filtraggio dei contenuti ma qui entriamo nel campo delle interpretazioni: nessuno sa come si potrà applicare questa norma all’atto pratico”. (agg. di Dario D’Angelo)



CRITICHE SUL WEB

Wikipedia oscurato oggi in Italia: monta la protesta sui social network. Come vi abbiamo raccontato, la più famosa enciclopedia del web ha deciso di impedire l’accesso ai contenuti in vista del voto del Parlamento Europeo di domani, martedì 26 marzo 2019: si deciderà infatti sulla normativa sui diritti d’autore, ribadendo che gli articoli 11 e 13 indebolirebbero il web, e indebolirebbero Wikipedia. Negli ultimi mesi ci sono state diverse negoziazioni sul testo, con i due articoli citati dall’enciclopedia online che prevedono rispettivamente che le piattaforme multimediali paghino una somma per i contenuti che utilizzano e che le piattaforme online dovrebbero accordarsi con le case editrici, discografiche e cinematografiche per dotarsi di servizi che servano a identificare tutti i contenuti coperti da copyright, basti pensare al Content ID di Youtube. Ciò implicherebbe però dei costi non indifferenti, circa 60 milioni di dollari. E non mancano le critiche sul web, tra chi critica Wikipedia per la decisione di oscurare i contenuti e chi si scaglia contro la riforma copyright Ue. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PROTESTA CONTRO DIRETTIVA UE COPYRIGHT

Chi ha provato ad accedere alla pagina italiana di Wikipedia ha subito notato qualcosa di strano. È stata oscurata in vista del voto sulla Riforma del Copyright del 26 marzo. Dalle 8.00 di oggi, e per 24 ore, non saranno dunque accessibili le voci di Wikipedia in lingua italiana. «Rimanderanno a un banner informativo sulla riforma del diritto d’autore, in vista del voto in plenaria dal parlamento europeo di domani», spiega Wikipedia. L’associazione che sostiene l’enciclopedia libera ha voluto lanciare così un’azione di forte protesta per «far sapere al maggior numero possibile di cittadini come la nuova direttiva potrà influire negativamente sulla libertà di espressione e la partecipazione online». Giovedì scorso per gli stessi motivi altre quattro versioni linguistiche di Wikipedia sono state oscurate, nello specifico quelle in tedesco, slovacco, ceco e danese. Oggi invece tocca a quelle in catalano, gallego asturiano e italiano. Sabato 23 marzo invece in Europa si sono svolti cortei di protesta «contro le restrizioni introdotte dalla direttiva», spiega Wikimedia.



WIKIPEDIA, OSCURATO SITO ITALIANO CONTRO RIFORMA COPYRIGHT

La battaglia di Wikipedia contro la Riforma del Copyright prosegue. Il portavoce di Wikimedia Italia, Maurizio Codogno, ha spiegato che «nell’iter di approvazione della normativa diversi europarlamentari e mezzi di informazione hanno taciuto sui dubbi di migliaia di persone e organizzazioni». Ci sono solo pochi punti che possono far piacere ad alcuni attori in gioco, aggiunge Codogno. «Ora, con un testo definitivo che nella parte relativa all’obbligo di nuove licenze è ancora peggiore, la strategia scelta è evitare del tutto di parlarne». E dunque l’associazione risponde a quel silenzio con il silenzio. Wikipedia sta contestualmente invitando tutti ad attivarsi a sostegno dell’azione dei volontari, i quali stanno scrivendo e contattando i rappresentanti in parlamento europeo affinché non votino a favore «di una riforma che porrà forti limitazioni alla diffusione della conoscenza aperta e alla libertà di espressione in rete».