Grave falla nel sistema Whatsapp: un virus ha colpito la popolare applicazione di messaggistica istantanea, che vanta un miliardo e mezzo di utenti provenienti da 180 paesi. Come evidenziato, la vulnerabilità resa pubblica dalla stessa azienda riguarda la funzionalità delle chiamate vocali, che sono circa 55 milioni secondo il Corriere della Sera: potenzialmente, dunque, il virus potrebbe aver coinvolto milioni di persone. Il Financial Times sottolinea che sarebbe stato sviluppato dal Nso Group, società informatica israeliana, e non sarebbe nuovo: si tratterebbe infatti di un’altra tecnologia sviluppata dalla stessa azienda di Tel Aviv circa dieci anni fa, talmente potente da spingere il ministero della Difesa a regolarne la vendita. Nel 2016 lo spyware era coinvolto in un attacco a un attivista per i diritti umani negli Emirati Arabi, mentre un anno fa era stato sfruttato contro un giornalista messicano che stava indagando su uno scandalo in cui era coinvolto il presidente. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
VIRUS WHATSAPP, CHI C’E’ DIETRO?
Non può non destare inquietudine per gli utenti WhatsApp il fatto che la piattaforma di messaggistica di proprietà di Facebook sia stata colpita da un attacco hacker. Secondo quanto anticipato da un articolo del Financial Times, e poi confermato dalla stessa WhatsApp, un hacker non meglio identificato (ma sulla cui identità ci sono sospetti) ha installato uno spyware ed ha così avuto accesso ai contenuti dei dispositivi. Le specifiche del virus che ha infettato i telefoni hanno portato gli esperti a pensare ad una tecnologia simile a quella sviluppata dalla società israeliana di sicurezza informatica NSO Group: il colpevole è comunque un “cyberattore avanzato”, così lo definisce l’azienda. “L’attacco ha tutti i tratti distintivi di una società privata che collabora con i governi per fornire uno spyware che riprende le funzioni dei sistemi operativi di telefonia mobile”. (agg. di Dario D’Angelo)
WHATSAPP, UTENTI SPIATI
WhatsApp vittima di un attacco hacker: un gruppo di pirati informatici è riuscito ad installare da remoto un software di sorveglianza su cellulari e altri dispositivi, sfruttando una vulnerabilità della stessa applicazione. Lo ha confermato la stessa piattaforma di messaggistica istantanea, rassicurando però sul fatto che l’attacco avrebbe riguardato soltanto un “numero ristretto” di utenti. L’esca utilizzata dagli hacker è stata una telefonata, anche senza risposta, effettuata dagli hacker verso il telefono nel mirino. In molti casi la chiamata è scomparsa poi dalla cronologia. Come riportato da TgCom24, WhatsApp ha invitato tutti i suoi utenti (un miliardo e mezzo di persone) ad aggiornare l’applicazione con l’ultima versione disponibile e a prendere le dovute precauzioni. Per il momento non è ancora possibile stabilire quante persone siano state colpite, ma WhatsApp ha assicurato che le “vittime” sono state scelte “in maniera specifica”.
WHATSAPP ATTACCATA DAGLI HACKER
Ma come si è sviluppato l’attacco informatico che ha investito WhatsApp? Secondo la ricostruzione fornita da alcuni esperti, lo spyware installato nei telefoni è simile alla tecnologia sviluppata dalla società israeliana di sicurezza informatica NSO Group. Secondo il Financial Times proprio quest’ultima sarebbe in cima alla lista dei sospettati da parte della piattaforma di messaggistica. Ma in attesa di individuare con certezza gli autori dell’attacco – se mai sarà possibile farlo – WhatsApp ha rilevato il punto debole nel sistema e per metterci una “toppa” ha rilasciato una patch lunedì. La falla è stata rilevata solo pochi giorni fa e per il momento non si sa per quanto tempo le attività di spionaggio ai danni degli utenti siano andate avanti.