LE SCUSE DI PUTIN AL PREMIER ISRAELIANO PER LE FRASI DI LAVROV

Il Presidente della Federazione Russia Vladimir Putin si è ufficialmente scusato con il Premier d’Israele Naftali Bennett per le frasi sugli ebrei citate dal Ministro degli Esteri Sergei Lavrov nella ormai nota intervista a “Zona Bianca” su Rete 4 la scorsa domenica 1 maggio 2022.



Lo “scoop” lo ha dato questo pomeriggio l’emittente Israeliana “Kann” riportando stralci della telefonata avvenuta poche ore prima tra Putin e Bennett: il leader del Cremlino si sarebbe scusato per le uscite su “Hitler ebreo”: nello specifico, il Ministro degli Esteri russo rispondendo alla domanda su cosa intendesse la “denazificazione” dell’Ucraina, aveva creato scalpore con questa risposta «non è paradossale dire che Volodymyr Zelensky, ebreo, guidi un Paese infestato dai nazisti, perché secondo me anche Hitler aveva origini ebraiche». Non solo, Lavrov aveva anche spiegato che molto spesso «i peggiori antisemiti sono gli ebrei»: dopo lo scoop della tv israeliana è arrivata anche la nota del Presidente Bennett, «Il premier ha accettato le scuse del presidente Putin per i commenti di Lavrov e lo ha ringraziato per aver chiarito la sua posizione sul popolo ebraico e la memoria dell’Olocausto». La versione del Cremlino, citato dalla Tass, va molto vicino a quanto espresso dal Governo israeliano: nel colloquio, Putin avrebbe sottolineato l’importanza per entrambi i Paesi delle commemorazioni dei morti durante la Seconda Guerra Mondiale, Olocausto compreso



RUSSIA-ISRAELE, SI RIACCENDE SPERANZA PER NEGOZIATI DI PACE?

Stando a quanto riportato da Gerusalemme, Bennett avrebbe chiesto a Putin di «esaminare le opzioni umanitarie» per l’evacuazione totale dei civili da Mariupol, «una richiesta arrivata dopo il colloquio di ieri di Bennett con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky».

Si apre una flebile speranza all’orizzonte per la ripresa di negoziati sotto la garanzia di Israele, da mesi ormai impegnati nella difficile trattativa tra Kiev e Mosca (finora del tutto naufragata, ndr). Il Cremlino non ha riportato la parte sul negoziato di Mariupol, ma questo non significa che i rapporti più “distesi” tra Gerusalemme e Mosca non possano portare a qualche sviluppo positivo nelle prossime settimane, unendosi agli sforzi già in corso di Onu, Vaticano e Turchia. Secondo la versione di Israele, Putin avrebbe assicurato anche a Bennett che i civili intrappolati ancora nell’acciaieria Azovstal di Mariupol saranno evacuati «attraverso un corridoio umanitario organizzato da Onu e Croce Rossa».