Alessandro Maria Montresor è salvo: una storia a lieto fine per il piccolo Alex, costretto ad un calvario quasi senza fine a soli sedici mesi. A poco più di un anno dalla sua nascita, al bambino infatti viene diagnosticata la HLH, una patologia genetica rara che colpisce il sistema immunitario e che si può curare con un successo del 66% solo grazie al trapianto di midollo. La malattia è anche conosciuta con il nome medico di Linfoistiocitosi Emofagocitica ed è potenzialmente letale, come sottolinea il sito della onlus AILE. La patologia è individuabile per via dell’attivazione incontrollata del sistema immunitario dovuta ai linfociti T citotossici, ai macrofagi e alle cellule NK, le Natural Killer. Le conseguenze comprendono principalmente sintomi infiammatori, a causa di una produzione atipica di citochine, che colpiscono più organi. In sostanza, la HLH primaria o familiare implica l’impossibilità del paziente di eliminare un virus o le cellule tumorali, come invece accadrebbe in un soggetto sano, a grazie al rilascio delle proteine reso possibile dalla presenza delle cellule NK e T. Il piccolo Alex non si sarebbe potuto sottoporre ad un intervento differente rispetto al trapianto di midollo, reso possibile dalla studentessa di Caserta, Giulia, come ricorda Il Tempo. Senza trattamento, la HLH non permette al paziente di sopravvivere oltre ai due mesi dalla comparsa della patologia. Il trattamento polichemioterapico invece assicura un 10% di sopravvivenza fino a 5 anni.
HLH cos’è? Il piccolo Alex e il trapianto
Febbre e ingrandimento di fegato e milza sono fra i sintomi più comuni della HLH, la Linfocitosi Emofagocitica. Altri sintomi meno comuni sono: una tumefazione dei linfonodi, il colorito giallo della pelle e degli occhi, oppure eruzioni cutanee piatte e in rilievo. Senza considerare convulsioni, la mancanza di coordinazione volontaria dei muscoli, rigidità della nuca e ipertensione endocranica. Secondo quanto riferisce l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, l’unico trattamento in grado di guarire i pazienti dalla malattia è il trapianto di cellule staminali emopoietiche, con un successo di circa il 70%. Ed è stata questa la decisione presa dai medici del Presidio Ospedaliero per Alessandro Maria Montresor, il piccolo Alex. Il caso del bambino verrà raccontato nello speciale “Dottori in corsia – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù” che andrà in onda su Rai 3 nella prima serata di oggi, sabato 16 novembre 2019. In particolare verrà intervistata la madre del bambino, Cristiana, e i medici che hanno reso possibile il trapianto di midollo e che hanno seguito il caso anche nei 100 giorni successivi all’intervento, concluso con la completa guarigione del bambino.