Silvio Paganini, l’uomo che ha disarmato il killer di Fidene in occasione di un’assemblea condominiale che stava tramutandosi in una strage, ha concesso un’intervista telefonica ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, martedì 13 dicembre 2022. L’uomo, 67 anni, è stato dimesso dall’ospedale, dove era stato ricoverato a causa delle ferite rimediate durante la colluttazione con l’assassino.
“Compatibilmente con la situazione – ha affermato Paganini –, posso dire che sto benino. Vorrei però che la cosa si smontasse: non mi sento un supereroe, ho fatto un gesto d’istinto e ho disarmato il killer di Fidene. Lui stava sparando e io gli sono andato addosso mentre aveva la pistola in mano e stava per continuare a sparare. Nel corpo a corpo mi ha sparato addosso e il proiettile mi è uscito da una parte all’altra della bocca. Sono indolenzito, provato fisicamente ed emotivamente per la morte delle signore che conoscevo. La fase preventiva in queste situazioni è importante, come nei femminicidi: non si può intervenire sempre quando le cose sono successe. Questa strage si poteva evitare”.
KILLER DI FIDENE, “STORIE ITALIANE”: “NESSUNO AL POLIGONO DI TIRO SI È ACCORTO CHE AVEVA PRESO L’ARMA E SI ERA ALLONTANATO”
Roberta Spinelli, inviata di “Storie Italiane”, ha chiarito che al killer di Fidene non era mai stato concesso il porto d’armi nel 2020 a causa delle denunce rimediate dagli altri condòmini, mentre al poligono di tiro era regolarmente iscritto con un abbonamento dal 2019.
L’uomo “è entrato al poligono di tiro, ha preso la pistola e si è recato direttamente presso il bar dove era in corso l’assemblea di condominio. Nessuno si è accorto che, dopo avere preso l’arma da fuoco, l’assassino si era allontanato dalla struttura”. Una grave omissione, senza la quale si sarebbe probabilmente potuto scongiurare il delitto.