HOLLANDE NEL “CASTING” PER L’HOTEL MATIGNON: SI CANDIDA PER “UNIRE” SOTTO LA BANDIERA DELL’EUTANASIA

Non è certo l’unico nome in “lista” ma è sicuramente quello con il “cursus honorum” in Francia più “ingombrante”: François Hollande, appena eletto nel nuovo Parlamento dopo le Elezioni Legislative 2024 con il Nuovo Fronte Popolare, viene dato in queste ore da Parigi come uno dei più attivi per tentare di creare un ponte tra Ensemble e l’NFP in grado di arrivare a formare un Governo contro le destre. L’ex Presidente della Repubblica prima di Macron, tra i responsabili della stagione del socialismo francese post-gollismo di Sarkozy all’Eliseo, oggi è più spostato a sinistra di quanto non fosse già ai tempi della Presidenza: da terzo per numero di voti al primo turno delle Legislative, Hollande non si è voluto ritirare con la “desistenza” nonostante fosse dietro al candidato RN Maïtey Pouget e al deputato LR  Francis Dubois.



Ebbene, nonostante il ritiro con record di impopolarità nel 2017 dalla guida dell’Eliseo, l’ex Presidente è riuscito a farsi eleggere nella sua antica circoscrizione di Corrèze grazie al 43% raccolto dal NFP: oggi però, davanti allo scontro accesissimo tra Melenchon e Macron è proprio François Hollande a porsi come profilo “ideale” per unire le due anime del Centro-sinistra di Francia e per farlo si appella ai “temi etici” come già fece all’Eliseo per provare a contrastare la sua impopolarità con la promessa di leggi per i matrimoni LGBTQ (con annessi scontri e cariche della Gendarmerie contro le famiglie in piazza). L’ex leader socialista, oggi in NFP, chiede alla sinistra francese di unirsi su alcune riforme cardine per poter governare assieme: «so che molti attendono che la legge sul fine vita possa essere approvata», spiega ai media d’Oltralpe parlando della legge sull’eutanasia, «non c’è tempo da perdere, potrà essere possibile già a partire dai prossimi giorni».



LA PROPOSTA DELL’EX PREMIER HOLLANDE SUL FINE VITA: LA MANO TESA A MACRON E MELENCHON

Ovviamente la “promessa” di Hollande è vincolata alla nascita di un nuovo Governo di sinistra che possa contare sui voti (o meglio sul mancato voto di sfiducia) di Ensemble e NPF: l’ex Presidente si candida come Premier “unificatore” in grado di far approvare alcune parti di programma in una coalizione che in realtà avrebbe e ha molte diversità al proprio interno anche sui temi etici. Come scritto oggi da “La Verità”, citando fonti dirette da Parigi, nella nuova Assemblea Nazionale che andrà a crearsi l’assoluto “blocco” dovuto agli accordi di desistenza tra Ensemble e NFP porterà come conseguenza diretta una difficile unità di intenti su macro-leggi come finanziaria, pensioni o giustizia; di contro invece, su punti più “civili” ed “etici” è forse più facile trovare un accordo trasversale specie sull’asse centro-sinistra.



Questo dunque il progetto di Hollande che si intesta la legge lanciata da Macron durante l’ultima legislatura – ovvero l’ampliamento del “diritto all’eutanasia” rispetto alle regole già esistenti sul Fine Vita – come “vessillo” per poter trovare un minimo accordo in grado di fermare l’avanzata del Rassemblement National. Con Hollande già si schierano per la frenetica corsa all’approvazione della legge sull’eutanasia il relatore del progetto di legge (decaduta per lo scioglimento di Macron) Oliver Falorni, l’ex Presidente dell’Assemblea Nazionale Yael Braun-Pivet – che ancora oggi rilancia la necessità di proseguire sull’iter di legge – e pure il Premier Gabriel Attal. Il progetto sulla “dolce morte” rilanciato da Hollande assomiglia molto ad una battaglia “simbolica” per celare il vero obiettivo politico ribadito ancora prima del ballottaggio dallo stesso ex Presidente: «Dobbiamo evitare che la Francia sia governata dal Rassemblement National. Dobbiamo far entrare questa cosa nella testa della gente. Dal 1945 non c’è mai stato un governo francese di estrema destra. La desistenza repubblicana deve essere automatica ogni volta che c’è il rischio dell’elezione di un deputato della RN».