L’ATTACCO DEL PRESIDENTE VESCOVI UE CONTRO IL SEGRETARIO DI BENEDETTO XVI

Considerato tra le figure maggiormente vicine a Papa Francesco, nonché rappresentante dell’ala più “progressista” della Curia in Vaticano, il Cardinale Jean Claude Hollerich – presidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea e vicepresidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa – nella sua lunga intervista al Quotidiano Nazionale si scaglia pesantemente contro il segretario particolare di Benedetto XVI, Mons. Georg Gänswein. Al Card. Hollerich, tra l’altro è anche il relatore del Sinodo, non sono piaciute le dichiarazioni uscite nei giorni successivi alla morte del Papa Emerito che hanno poi dato il “via” ad altre dichiarazioni molto critiche sul Magistero di Papa Bergoglio giunte dall’ala più “conservatrice” della chiesa.



«Chi rappresenta la Chiesa è il Papa, non il prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein: si è sovraesposto, ha voluto sostituirsi a Papa Francesco e questo è un fatto molto grave», attacca il capo dei vescovi europei, «Chi fa il segretario di un Papa deve essere la sua ombra sempre e non cercare le luci della ribalta». Addirittura secondo il cardinale, Padre Georg avrebbe «tradito tutti» il Papa, la Chiesa e lo stesso Ratzinger: «quelli che hanno strumentalizzato le parole di Benedetto hanno tradito la sua memoria […] una volta divenuto emerito Ratzinger ha detto chiaramente che si sarebbe ritirato in preghiera. Non è stato lui a creare fibrillazioni, ma altri a lui vicino hanno fatto circolare suoi interventi e lettere da porre in contrapposizione a certe scelte di Francesco, da loro non condivise. Questo è un modo disonesto di vivere la Chiesa». Il Card. Hollerich in sostanza sembra non essere affatto d’accordo con quanto, ad esempio, rivelato con semplicità dal Cardinale Angelo Scola nella suo ricordo su Papa Benedetto XVI nell’ultimo numero di “Oggi”: «Padre Georg è stato un servitore fedele ed encomiabile. Credo, suppongo che l’editore avesse già pensato il lancio del libro con le sue memorie. E così sono uscite frasi che sono state scambiate per un’intervista. Ma ho letto che padre Georg aveva chiesto all’editore di rinviare l’uscita proprio per evitare fraintendimenti».



CARD. HOLLERICH: “MAI PIÙ UN PAPA EMERITO DOPO BENEDETTO XVI”

«Chi vuole che Papa Francesco si dimetta, non vuole una Chiesa in cammino»: per il Card. Hollerich insomma, il tema non è solo il presunto “tradimento” di Padre Georg ma anche l’insostenibilità di avere per la Chiesa un altro Papa Emerito. «Francesco ha già chiarito che se dovesse un giorno rinunciare al suo ruolo si farebbe chiamare “vescovo emerito di Roma” e non vestirebbe più di bianco»: questo, rileva Hollerich, «è un accento diverso rispetto al recente passato e certamente un titolo meno problematico rispetto a quello di Papa emerito. Comporterebbe certamente meno tensioni e confusioni su chi sia il regnante».



Per il cardinale gesuita, attaccato dalla “fronda conservatrice” anche per le sue tesi “moderniste” sul fronte Sinodo (benedizioni delle coppie gay, modifica Catechismo, sacerdozio femminile) la mente di Papa Francesco «è ancora lucida, per fortuna. Chi nella Chiesa aspetta un suo passo indietro sono le stesse persone e gli stessi ambienti che hanno paura del Sinodo e di una Chiesa in cammino, non più bloccata nel passato. In verità lo sanno che non riusciranno a fermarla». Con queste parole il Card. Hollerich – e qui concordiamo con l’analisi della vaticanista del Messaggero, Franca Giansoldati – sembra quasi riferirsi al Sinodo della Chiesa in Germania auspicando che venga accolto dall’intera Chiesa Cattolica: quello stesso sinodo a cui però solo nei giorni scorsi tre figure centrali del Vaticano (Pietro Parolin-segretario di Stato vaticano; il cardinale Luis Ladaria-prefetto del dicastero per la dottrina della fede; il cardinale Marc Ouellet-prefetto del dicastero per i vescovi) hanno scritto una lettera infuocata che ribadiva la necessità di non sovvertire le gerarchie canoniche della Chiesa.