A Hong Kong proseguono gli scontri fra i manifestanti e la polizia e Donald Trump si dice pronto a sanzioni contro la Cina: la situazione caldissima nella ex colonia britannica apre dunque un nuovo fronte anche nello scontro tra gli Usa e la Cina, che sono già ai ferri corti per le tensioni legate al Coronavirus. Nelle strade di Hong Kong infatti sono tornate la violenza, le cariche della polizia, i lacrimogeni e i proiettili al peperoncino contro la folla di manifestanti per la libertà che è tornata a radunarsi davanti alla locale assemblea legislativa.
La gente di Hong Kong contesta il progetto di legge sulla sicurezza nazionale che renderebbe un crimine anche ogni forma di mancanza di rispetto verso l’inno cinese, progetto che ha riportato alta la tensione nella città assieme ai timori per la sua stessa libertà, basata sui fragili accordi che garantirebbero ad Hong Kong uno “statuto speciale” dopo il ritorno alla Cina avvenuto nel 1997.
La polizia è schierata in assetto antisommossa davanti alla sede istituzionale, protetta da un muro di plastica alto sei metri. Secondo la polizia, sono 180 i manifestanti fermati in varie parti della città. Gli agenti, per disperdere gli attivisti in movimento verso il parlamento nella protesta all’ora di pranzo, hanno sparato cartucce urticanti. I manifestanti si sono comunque radunati a centinaia a Pedder Street scandendo slogan come “Cinque domande, non una di meno” e “Sciogliete la polizia subito”: arrestati per coinvolgimento in assemblea non autorizzata e blocchi stradali.
VIOLENZE A HONG KONG, CRESCE LA TENSIONE USA-CINA
La situazione ha evidentemente le sue nuove ricadute internazionali, con gli Usa in primo piano in qualità di difensori delle libertà di Hong Kong nei confronti del governo centrale della Cina comunista. “Faremo qualcosa”: così Donald Trump ha risposto ad una domanda sulla possibilità di sanzioni Usa contro la Cina per la stretta su Hong Kong. Trump non si è sbilanciato troppo, ma ha comunque lanciato un avvertimento alla Cina: “Penso lo troverete molto interessante ma non ne parlerò oggi. E’ qualcosa di cui sentirete prima della fine della settimana, molto potente penso”, ha infatti dichiarato il presidente americano.
Prosegue così il braccio di ferro tra Usa e Cina anche su Hong Kong: Washington ha annunciato “imminenti sanzioni” per il trattamento riservato dalla Cina alla ex colonia britannica se la legge sulla sicurezza che metterebbe a repentaglio l’autonomia di Hong Kong fosse realmente approvata, mentre Pechino ha replicato promettendo “necessarie contromisure” essendo un “affare puramente interno della Cina“, secondo le parole del portavoce del ministero degli Esteri.
Migliaia di manifestanti tuttavia si sono scontrati già domenica scorsa a Hong Kong con la polizia, in reazione alla misura voluta da Pechino annunciata venerdì sera. Nelle proteste contro la legge e le ingerenze di Pechino, per la democrazia, l’autonomia e magari anche l’indipendenza di Hong Kong, le forze dell’ordine hanno arrestato quasi 200 persone per la partecipazione a manifestazioni non autorizzate.