La fine della relazione tra Hormoz Vasfi e Sara Croce viene definita il “caso Johnny Depp-Amber Heard all’italiana”. La storia tra il magnate e petroliere iraniano e la 24enne Bonas di Avanti un altro è salita agli onori delle cronache per il giudizio risarcitorio promosso dal primo, anche nei confronti della madre della ex. Subito dopo la giovane soubrette aveva lasciato intendere in diverse interviste di aver denunciato l’ex fidanzato per stalking. «La denuncia contro di me per stalking che tanto è stata sbandierata e pubblicizzata sui media italiani non esiste», dichiara ora Hormoz Vasfi al Fatto Quotidiano. Quindi, si lamenta delle mancate verifiche dei media, che potevano rivolgersi al suo legale. «Questa accusa terribile e inventata ha avuto gravi conseguenze sulla mia reputazione a livello professionale e umano, persino mio figlio per un lungo periodo ha preso le distanze da me». Ora, dunque, il magnate iraniano, il cui patrimonio è ritenuto uno dei più grandi del Medio Oriente, rompe il silenzio e fornisce la sua versione sulla rottura con la modella pavese, ora legata ad un ex calciatore del Bari che era stato condannato per stalking. Anche perché ha denunciato Sara Croce per diffamazione.



Hormoz Vasfi, nell’intervista resa al Fatto Quotidiano, racconta di aver conosciuto Sara Croce a Milano nel 2019. «In precedenti interviste lei disse di avermi conosciuto per caso a quella festa al mio tavolo». In realtà, fu lui a invitarla e visto che gli aveva detto che non aveva nulla da indossare, le offrì di fare acquisti per quell’occasione. Hanno cominciato a frequentarsi e non era fidanzato all’epoca. Invece dal 1998 al 2009 è stato sposato e ha un figlio di 22 anni. «Per causa di quello che è successo ha avuto un rifiuto nei miei confronti. L’ho recuperato facendo terapia insieme. Ero il suo mito, poi un giorno sono finito sui giornali descritto come un uomo violento, uno stalker. Sto raccontando la mia verità perché me l’ha chiesto lui».



“SARA CROCE? IN CERCA CONTINUA DI FOLLOWER…”

Hormoz Vasfi e Sara Croce non aveva ufficializzato la loro relazione, ma la famiglia di lei l’ha saputo. Se lui non è da social, l’ex fidanzata invece ne era legata: «In cerca continua di follower. Una delle prime volte la feci andare a prendere con l’autista a Garlasco, la portai in un ristorante stellato e lei sempre sul display per seguire i social». In uno dei racconti choc di Sara Croce si parla di una sua reazione furiosa, tanto che avrebbe lanciato le valigie dalla finestra del 48° o 40° piano, perché era indisposta. «Ma che cos’è, un film di Hitchcock? Tra l’altro a New York non si possono aprire le finestre. Sarei finito in galera immediatamente come terrorista modello Guantanamo con la tutina arancione».



Dopo quell’episodio Sara Croce sostiene di essere tornata a casa, una tesi sementai da Hormoz Vasfi. «Giorni dopo per il Capodanno siamo andati al concerto di Lady Gaga a Las Vegas. Con noi c’era una coppia di miei amici e un amico d’infanzia della Croce. Ho realizzato il suo sogno: vedere Lady Gaga». Fu dopo il concerto che, vedendola insofferente e indifferente nei suoi confronti, le chiese di partire. «Le feci fare il biglietto e ripartì con il suo amico. E in quel momento bloccai il suo numero di telefono sul mio cellulare». Lui era convinto che l’influencer fosse innamorata di lui, visto che aveva conosciuto la sua famiglia, ma col senno di poi ora non ne è affatto convinto.

“UNA STORIA ORRIBILE DI GOGNA MEDIATICA”

Riguardo i messaggi ininterrotti arrivati, Hormoz Vasfi ha spiegato che servivano a organizzarsi con lo zio e la madre di Sara Croce. «Cercavo di prendere accordi per farmi restituire il dovuto, come peraltro mi era stato promesso. Anche perché, come ho detto, avevo bloccato il suo contatto telefonico». C’è la questione stalking, per la quale il magnate riferisce che non ci sono denunce. «Avete visto il suo profilo social? Non mi sembra che sia un profilo da donna stalkerizzata. Lei fin da subito è apparsa sorridente, divertita e serena». È Hormoz Vasfi a ritenersi parte lesa in questa vicenda. «In questa storia orribile di gogna mediatica, dovuta alle dichiarazioni che sono state rilasciate dalla Croce sul mio conto, in cui mi si definiva un uomo “orrendo” e “violento” e mi si attribuiva un reato gravissimo, mai commesso e denunciato, e dove la mia faccia è stata sbattuta in prima pagina, secondo voi come mi dovrei sentire?», rilancia al Fatto Quotidiano.

Peraltro, è stato anche deriso per il suo aspetto fisico dalla stampa. Ma in ogni caso ha deciso di rompere il silenzio e parlare visto che è stato descritto come un mostro. «Dire la verità dei fatti era qualcosa che dovevo a mio figlio e a tutti quelli (pochi) che mi hanno sempre supportato e stimato (parlo dei miei ex studenti). Anche le vite della mia cerchia familiare e di chi mi è stato sempre vicino sono cambiate in un batter d’occhio». Il petroliere ha confessato di essersi sentito molto solo dopo che è stato «condannato mediaticamente per un crimine orribile mai commesso e mai denunciato all’autorità giudiziaria».