Dopo un mese ricoverato in terapia intensiva in seguito a un’operazione chirurgica, Hosni Mubarak si è spento nelle scorse ore all’età di 91 anni. L’ex presidente dell’Egitto è stato per trent’anni alla guida del Paese africano e, nel bene e nel male, ne ha segnato la storia. Anni di potere e di consolidamento del potere economico della sua famiglia: come spiegato dai colleghi del The Guardian, il patrimonio di Hosni Mubarak sarebbe stato di 17 miliardi, mentre quello della moglie Suzanne di 5 miliardi. Infine, quello del secondogenito Gamal di 10 miliardi. Ma non solo, evidenzia Il Giornale: l’ex numero uno egiziano aveva azioni in numerose società immobiliari, senza dimenticare i soldi custoditi nelle banche svizzere ed i due yacht da un valore complessivo di 80 milioni di dollari. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
HOSNI MUBARAK E’ MORTO, AVEVA 91 ANNI
È morto a 91 anni l’ex Presidente d’Egitto Horsi Mubarak, il “faraone” rimasto al potere per 30 anni dal 14 ottobre 1981 fino all’11 febbraio del 2011, giorno delle dimissioni “forzate” dopo le rivolte di piazza Tahrir nella cosiddetta “Primavera Araba”. . Secondo quanto riferito dal figlio dell’ex presidente egiziano, Alaa Mubarak, in un’intervista al sito Youm7, ha spiegato che il padre era stato ricoverato in terapia intensiva ormai un mese fa e solo oggi però sarebbe arrivata la notizia della sua scomparsa. Le condizioni di salute sono peggiorate nelle ultime giornate e così il dittatore al potere nell’Egitto “militarizzato” è di fatto morto dopo le ultime ore in crisi respiratoria. Eccellente carriera militare con la guida da generale durante la guerra del Kippur del 1973, Mubarak arrivò al potere nel 1981 a seguito dell’assassinio del suo predecessore Anwar al-Sadat: rimase a capo del Cairo per 30 anni, divenendo una delle figure più influenti dell’intera area nord africana e medio orientale.
MUBARAK SCONFITTO DALLE RIVOLTE DEL 2011 DI P.ZA TAHRIR
Di fatto spodestato dalla rivolta di piazza che chiedeva uno stato finalmente democratico, Mubarak si è ritirato a Sharm el Sheik fino ai processi che lo hanno portato di nuovo al centro delle cronache egiziane: fu condannato nel 2012 all’ergastolo per corruzione ma anche per aver ordinato l’eliminazione di 239 oppositori. Nel 2017 però è stato scagionato da ogni accusa e condanna dopo la revisione dei processi richiesta da tempo dai suoi avvocati: venne assolto dai reati gravi contro i manifestanti di Piazza Tahrir ma rimase quella per corruzione per cui fu vietato a Hosni Mubarak di lasciare l’Egitto. Il rais abbandonò il potere su potenti pressioni di tutta l’area nordafricana in rivolta contro i potentati che per decenni reggevano il potere: dai Fratelli Musulmani a Morsi fino all’attuale “regno” del generale Al Sisi, la situazione in Egitto sotto il profilo squisitamente democratico purtroppo non ha avuto “picchi” di crescita rispetto alla semi-dittatura del trentennale di Mubarak.