È il gruppo TH Resorts la catena alberghiera che è più cresciuta nel corso degli ultimi cinque anni, passando da 8 a 24 strutture (+67%), e da 1551 camere a 4814 (+68%). TH precede Allegroitalia, ITI Hotels, Starhotels e Fabilia H&R, tutti gruppi che hanno aggiunto al proprio portfolio dai 16 ai 6 hotel nel periodo considerato. Il dato emerge dal recente Hospitality Report 2020 (pubblicato dalla rivista di settore Locali Top), il dossier che propone una visione globale delle principali statistiche, delle evoluzioni, delle tendenze e degli scenari del settore ricettivo italiano, con particolare focalizzazione sul comparto alberghiero e sulle sue performance. Realizzato da Teamwork e Thrends, società di consulenza specializzata in analisi e strategie nel settore Tourism & Hospitality, il report offre uno spaccato degli andamenti del settore, in un anno di crisi dove l’imprevedibilità di un’emergenza di livello mondiale ha reso ancora più essenziale disporre di dati e numeri certi.



Lo scenario in tempo di Covid-19

Lo studio si apre con un quadro dello “Scenario alberghiero mondiale nell’anno del SARS-CoV2”, che presenta i principali indicatori alberghieri nel periodo da inizio anno ad agosto 2020, con una panoramica sulla situazione dei mercati per l’Italia e la previsione di chiusura del 2020 in termini di flussi. L’Europa ha fatto registrare, da aprile ad agosto, i tassi di occupazione più bassi fra le aree del mondo censite. Tassi che a livello globale si sono attestati su un’occupazione inferiore addirittura al 50%. E con l’occupazione è calato, se pur non in maniera sensibile, anche il prezzo, in progressivo calo da marzo sino a maggio, con una ripresa dei valori solo ad agosto. Nel primo semestre del 2019 (dati Istat) si sono contati 58.362.991 arrivi, per 170.967.269 presenze. Nello stesso periodo del 2020 gli arrivi si fermano a 16.807.039 (-71%), e le presenze a 53.980.025 (-68%).



Alberghi a confronto

Lo studio analizza anche i dati relativi a camere, fatturati e performance d’hotel. L’Italia, con 1,1 milioni di camere nel 2019 e 32.730 alberghi, è al quinto posto al mondo per dimensione alberghiera (gli USA sono i primi con 5.3 mil). Dal 1960 al 2019 il numero degli arrivi di clienti negli alberghi del Bel Paese è andato costantemente aumentando, passando da circa 20.6 mil a 101 mil nel 2019, con una variazione del 400%, corrispondente a un tma (tasso medio annuo) pari quasi al 3%.

In termini di performance, il fatturato annuo a camera medio ha registrato fra il 2015 e il 2019 un incremento medio annuo composto (CAGR) del 4.1%. A crescere più di tutti in termini assoluti e percentuali è il segmento dei 5 stelle, Upper Upscale & Lux, che segna un +8.2% annuo, per un valore assoluto che passa da 130 mila euro medi a 179 mila euro medi, con un incremento medio di oltre 48 mila euro a camera.



Catene alberghiere

Continua a crescere il peso delle catene alberghiere. In Italia si contano circa 1.730 hotel di catena per 186 mila camere circa. Sul 2019 la crescita è la più alta mai registrata: oltre 100 nuovi hotel e quasi 10.000 camere. La penetrazione delle catene alberghiere si attesta al 17% per le camere e al 5% per le strutture italiane. Il modello di sviluppo più diffuso è l’affitto (38%), seguito dalla proprietà diretta (36%), dal franchising (20%) e dal management contract (5%). Oltre ad essere la catena con la crescita maggiore, TH si ritrova anche sul podio quale “più grande”, con 4.800 camere, seguita dal Gruppo UNA (4.730), da ITI (4.550), Bluserena (4.260) e Starhotels (4.000).