Una frana si è abbattuta sull’albergo Eberle, a Bolzano. È successo ieri pomeriggio, poco dopo le 15. Una tragedia sfiorata di pochissimo: i massi caduti alle pendici del Monte Tondo, a circa settanta metri al di sopra della città, hanno travolto e distrutto la struttura, fortunatamente chiusa per Covid. Salvo anche il proprietario dell’hotel, Stefan Zisser, e i sette componenti della sua famiglia. Al momento del crollo si trovavano in un’altra ala dell’edificio, mentre a essere distrutta dalla frana era la parte che ospitava sale e congressi, ovviamente inutilizzata in questo momento a causa dell’emergenza sanitaria. Un grande spavento, ma nessun ferito. Zisser racconta di aver sentito un boato e una forte vibrazione e poi di aver visto parte del suo albergo sparire sotto una nuvola di polvere.



A causare la frana, le forti precipitazioni che si sono abbattute nella zona di Bolzano nelle scorse settimane, come in generale nel resto della regione e in tutta l’area Nord-Orientale del paese, ben oltre la media pluriennale. Nei mesi precedenti, lungo le famose passeggiate di Sant’Osvaldo che terminano proprio nelle vicinanze dell’Hotel Eberle, si erano verificate alcune frane di piccole dimensioni. Già da tempo le autorità, preoccupate dalla situazione, avevano stabilito la chiusura al passaggio. “Le passeggiate erano chiuse da un mese a causa delle frane che si sono abbattute nel vicino bosco a novembre. E sono stato criticato per questo provvedimento. Oggi possiamo dire per fortuna che le passeggiate erano chiuse” ha affermato il vicesindaco Luis Walcher.



Hotel Eberle di Bolzano, la frana che lo ha distrutto è stata causata dal maltempo

Dopo la frana che ha travolto l’Hotel Eberle, sul posto sono immediatamente giunte le ambulanze, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e il Soccorso Alpino. Anche il direttore dell’ufficio geologico della provincia di Bolzano Volkmar Mair ha immediatamente effettuato un sopralluogo. Secondo la sua perizia, a causare il crollo sarebbero state le forti precipitazioni sommate al drastico calo delle temperature. A staccarsi dalla parete del Monte Tondo sono stati circa 2000-3000 metri cubi di terra e roccia. Il geologo non si è ancora espresso con chiarezza circa la possibilità di ricostruire l’albergo: ha affermato che prima di ogni decisione occorrerà effettuare un’attento esame delle condizioni dell’area. Sul posto è giunto anche il governatore del Trentino-Alto Adige Arno Kompatscher. “Poteva essere una strage – ha affermato – Tuttavia la struttura era in regola, poiché è stata eretta prima che il pendio fosse stato dichiarato zona rossa per rischio geologico”. Presente anche l’assessore alla protezione civile Arnold Schuler, anche lui ha sottolineato che per miracolo si è scampata la tragedia.

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