Hotel Rigopiano: si sono conclusi due gradi di giudizio nel processo per il disastro che il 18 gennaio 2017 costò la vita a 29 persone, 18 ospiti e 11 dei membri dello staff della struttura ricettiva che quel giorno, quando una valanga si staccò dal monte sovrastante seppellendo l’intero resort, registrava un totale di 40 presenze. I sopravvissuti furono 11 e le famiglie delle vittime, riunitesi in un comitato, hanno avviato una lunga battaglia per avere giustizia.



Al centro dell’inchiesta sul caso dell’hotel Rigopiano, crollato nell’omonima area del territorio di Farindola (Pescara) sotto il peso di circa 120mila tonnellate di neve, il ritardo nei soccorsi e il tessuto di presunte irregolarità nell’albergo.

Hotel Rigopiano, le sentenze di primo grado e di appello e le condanne

Il primo grado di giudizio del processo per la strage dell’hotel Rigopiano, come ricostruisce Sky Tg24, si è celebrato a carico di 30 imputati (29 dei quali avrebbero scelto il rito abbreviato). Alla sbarra, rappresentanti della Regione Abruzzo, della Provincia e della Prefettura di Pescara, del Comune di Farindola, dell’albergo e 7 prefetti su cui si sarebbe aperto un procedimento per depistaggio poi confluito nel principale filone d’inchiesta.



L’accusa si è focalizzata sulle posizioni dei dirigenti comunali e provinciali relativamenre alle responsabilità nella gestione dell’emergenza e della viabilità locale (in quei giorni interessata da numerose criticità per via dell’intensa ondata di maltempo che aveva portato a nevicate senza precedenti). Sotto la lente anche le concessioni per la realizzazione della struttura e la mancata chiusura della stessa nonostante il preoccupante peggioramento delle condizioni meteo nelle ore immediatamente precedenti alla tragedia. La sentenza di primo grado è stata emessa il 23 febbraio 2023 e ha visto 25 assoluzioni e 5 condanne. Assolti l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, e l’ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco. Condannato a 2 anni e 8 mesi il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta. Un anno dopo, il 14 febbraio scorso, la sentenza d’appello: 8 condanne e 22 assoluzioni. Tra le persone condannate, riporta Ansa, l’ex prefetto Provolo, il tecnico comunale di Farindola Enrico Colangeli e Leonardo Bianco, ex capo di gabinetto della Prefettura di Pescara, tutti assolti in primo grado. I giudici della Corte d’Appello di L’Aquila hanno confermato inoltre le condanne a carico del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, dei dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, del tecnico Giuseppe Gatto dell’ex gestore dell’hotel Rigopiano Bruno Di Tommaso (che si trovava in città al momento del disastro).



Hotel Rigopiano, il papà di Stefano Feniello: “Mondo alla rovescia”

Il 27 novembre prossimo si terrà l’udienza sul ricorso in Cassazione per il disastro dell’hotel Rigopiano, dopo l’impugnazione della sentenza da parte delle difese degli 8 condannati e da parte del procuratore generale che avrebbe chiesto la riforma relativamente alle 22 assoluzioni stabilite in appello.

Ci aspettavamo di più, la condanna della Regione e della Provincia (…). Andavano condannati altri personaggi. Se oggi avessero preso tutti l’ergastolo, a me non sarebbe cambiato nulla. Avrei potuto guardare la foto di mio figlio e dire ‘Ho fatto il mio dovere di padre per darti giustizia’. Quanto deciso dai giudici mi fa dire che il mondo è alla rovescia“. Sono le parole con cui Alessio Feniello, padre di Stefano, il 28enne tra le vittime del Rigopiano, ha commentato l’esito dell’appello che ha parzialmente cambiato le sorti giudiziarie degli imputati rispetto al primo grado celebrato a Pescara.