Houellebecq, caos dopo l’intervista sull’Islam

Pochi giorni fa, sulla rivista Front Populaire, il fondatore, il filosofo Michel Onfray, ha pubblicato un’intervista incrociata con lo scrittore francese contemporaneo Michel Houellebecq. Un articolo di quaranta pagine su grandi questioni della nostra società, dalla crisi dell’occidente fino al politicamente corretto e al multiculturalismo, senza evitare di toccare temi come l’immigrazione e l’Islam. I due hanno espresso la propria visione senza autocensurarsi, come di consueto. Eppure la loro franchezza non è piaciuta proprio a tutti, come già avvenuto in altre occasioni in passato.



In particolare, questa volta, a sentirsi colpita è stata la Grande Moschea di Parigi che ha annunciato di aver sporto denuncia contro Michel Houellebecq per «incitamento all’odio» a seguito di alcune sue considerazioni sull’Islam in Francia. In generale non sono andate giù le polemiche sull’integrazione dei musulmani nel Paese europeo. “Le persone si armano. Si procurano dei fucili, seguono corsi nei poligoni di tiro. E non sono delle teste bruciate. Quando interi territori saranno sotto il controllo islamico, penso che si verificheranno degli atti di resistenza. Ci saranno degli attentati e delle sparatorie nelle moschee, nei caffè frequentati dai musulmani, insomma dei Bataclan al contrario“, ha dichiarato Houellebecq.



Houellebecq denunciato per “incitamento all’odio”

Il rischio di secessione sul territorio francese in zone pregne di cultura Islam e ostili ai valori della Repubblica fa discutere spesso gli intellettuali. Esponenti di sinistra come l’ex presidente socialista Hollande e l’ex ministro dell’Interno Collomb lo hanno più volte sottolineato – come spiega Tempi.it, ma le parole di Houellebecq fanno scattare spesso l’indignazione. Lo scrittore ha parlato poi de “il desiderio della popolazione nativa francese” rispetto ai musulmani. A suo dire, la maggior parte dei francesi autoctoni non vuole “che i musulmani si assimilino, ma che smettano di derubarli e attaccarli. Oppure, altra soluzione, che se ne vadano”.



La Grande Moschea di Parigi e il suo rettore non hanno accettato le esternazioni del romanziere, condannandolo per incitamento all’odio. “La lotta contro le discriminazioni è un dovere perché queste discriminazioni alimentano gli stereotipi negativi e distruggono la vita sociale”, si legge nel comunicato della Grande Moschea. Il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha manifestato “tutto il sostegno” al rettore.