SI “CALMA” LA BUFERA TRA HOUELLEBECQ E L’ISLAM: L’INCONTRO SEGRETO CON IMAM E RABBINO DI PARIGI
La bufera inizia a calmarsi sopra Michel Houellebecq, lo scrittore e intellettuale francese protagonista verso fine 2022 di una intervista “incendiaria” (insieme a Michel Onfray, ndr) per le durissime dichiarazioni rilasciate contro l’Islam. «Ci saranno dei Bataclan al contrario» e altri frasi dello stesso tono hanno lasciato un solco ancora più grave tra lo scrittore storicamente critico del fondamentalismo islamista e l’intera comunità musulmana, ma non solo. Le critiche politiche e gli attacchi contro la sua persona hanno prodotto nelle scorse settimane un tentativo di scuse che è stato ben interpretato dal rettore della Grande Moschea di Parigi e dal Rabbino capo, i protagonisti dell’incontro tenuto in gran segreto negli scorsi giorni.
Dopo la denuncia della Moschea parigina contro Houellebecq per «istigazione all’odio contro i musulmani», il gran Rabbino di Parigi Hamid Korsia ha provato ad organizzare un incontro pacificatore tra l’autore di “Sottomissione” e il Grande Imam Chems-Eddine Hafiz. Secondo i media francesi sarebbero stati insieme per oltre sei ore discutendo di quanto scritto da Houellebecq ma anche dei rapporti storici e culturali tra la società francese e la comunità islamica. «Sono disposto ad ammettere che i paragrafi in questione sono ambigui», ha spiegato a “Le Figaro” lo scrittore dopo l’incontro con l’Imam e il Rabbino, «sono sollevato e felice della mediazione. Li sostituirò quindi, nella prossima edizione, con paragrafi che spiegano meglio il mio punto di vista e che, spero, non offenderanno i musulmani». Soddisfazione anche dal responsabile ebraico di Parigi che sottolinea, «abbiamo evitato un processo inutile e dannoso per tutte le parti».
COSA AVEVA DETTO HOUELLEBECQ SULL’ISLAM E PERCHÈ LE PEN LO HA SCARICATO
Riavvolgendo un attimo il nastro, le dichiarazioni di Michel Houellebecq avevano fatto scattare l’ira dei responsabili islamici di Francia dal momento che lo scrittore aveva sentenziato sulla rivista “Front Populaire” «Credo che il desiderio della popolazione autoctona, come si dice, non è che i musulmani siano integrati ma che smettano di rubare e aggredire, in breve che la loro violenza diminuisca, che rispettino la legge e le persone. Oppure, altra buona soluzione, che se ne vadano». Per questi motivi Houellebecq arrivava a ipotizzare una imminente guerra civile contro l’Islam di Francia, nel senso che «La gente si sta armando. Prendono pistole, prendono lezioni nei poligoni di tiro. E queste non sono teste calde. Quando gli interi territori saranno sotto il controllo islamico, penso che ci saranno atti di resistenza. Ci saranno attentati e sparatorie nelle moschee, nei caffé frequentati da musulmani, insomma Bataclan alla rovescia».
Il Governo Macron era intervenuto per provare a far desistere Houellebecq da tesi così incendiarie: «è insopportabile. Tutto questo genera odio, ed è contrario a tutti i valori che sono i miei», attacca il ministro della Giustizia, Éric Dupond-Moretti, «abbiamo banalizzato questo tipo di osservazioni. 15 anni fa saremmo andati tutti in prima linea a denunciarlo, ci siamo abituati». Houellebecq viene considerato dalla sinistra francese da tempo un pericoloso “criptofascista”, anche se occorre ricordare che lo scrittore è stato uno dei pochi che a suo tempo seppe intravedere il forte pericolo che l’islamismo fondamentalista avrebbe potuto rappresentare in quanto tutt’altro che integrato nella cultura e società di Francia. Il tutto, ben prima degli attentati a Charlie Hebdo o dello stesso Bataclan. Questa volta però contro Houellebecq, prima della mediazione felice avuta da Rabbino e Imam, anche la destra francese aveva “scaricato” l’intellettuale di “Sottomissione”: «Quello che ha detto equivale più o meno a fare di tutta l’erba un fascio. In Francia abbiamo un problema con dei francesi nati sul territorio francese che sono di qui ma la cui anima è altrove. Gente che si comporta come se fosse straniera: in questo caso, abbiamo un problema. Ci sono francesi di confessione musulmana, provenienti dall’immigrazione, che rispettano le nostre leggi e i nostri costumi e che devono poter continuare a vivere in Francia», ha sottolineato il segretario del Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen, Jordan Bardella. Nel frattempo la Grande Moschea di Parigi ha ritirato la denuncia e il caso al momento sembra “sgonfiarsi”: la “profezia” invece immaginata da Houellebecq, ecco quella resta ipotizzabile nell’inquietante scenario descritto e tutt’altro che (tristemente) irrealizzabile.
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