Nuovi raid Usa contro gli Houthi: il rischio che il conflitto in Medio Oriente si estenda si fa sempre più concreto. Cnn, citando fonti informate, rivela che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno colpito almeno 36 obiettivi Houthi in 13 diverse località dello Yemen. Un comunicato congiunto dei due Paesi conferma che «decine di obiettivi» sono stati colpiti e sottolinea che l’obiettivo degli attacchi resta quello di «ristabilire la pace e la stabilità».
Al Jazeera, citando media affiliati ai ribelli, ha fatto sapere che la capitale dello Yemen, Sanaa, «è stata bersagliata da raid americani-britannici». La televisione Al-Massirah, aggiunge che «gli attacchi hanno preso di mira aree a sud della capitale» dello Yemen. Precedentemente il Comando Centrale Usa aveva annunciato di aver intercettato e distrutti sei missili anti-nave nelle aree sotto il controllo degli Houthi. Si tratta del terzo round di attacchi congiunti, che si aggiungono a quelli di “autodifesa” contro i missili da crociera Houthi annunciati dagli Usa sabato scorso.
RAID CONTRO HOUTHI: RUSSIA CHIEDE RIUNIONE URGENTE ONU
Funzionari Usa dopo gli attacchi hanno chiarito a Reuters che gli obiettivi Houthi colpiti sono legati all’Iran, la potenza regionale che sostiene i ribelli e li incoraggia. Ad esempio, si tratta di depositi di armi e centri di comando e controllo. Stando a fonti yemenite, sarebbero stati colpiti anche alcuni siti nella zona della capitale, dove si sono sentite forti esplosioni. Molto intenso, dunque, il ritmo dei contrattacchi Usa contro le milizie regionali impegnate a colpire obiettivi più o meno legati a Usa e Israele dopo il 7 ottobre. La scorsa notte, ad esempio, sono stati lanciati contro 85 obiettivi in Siria e Iraq. Secondo alcune fonti, sarebbero 39 le vittime complessive degli attacchi.
Una rappresaglia per i molteplici attacchi degli ultimi mesi contro basi Usa nella regione, e soprattutto di quello di domenica scorsa al confine tra Siria e Giordania che è costato la vita a tre marines. Per ora la reazione dell’Iran è controllata. Infatti, un portavoce del ministero degli Esteri li ha definiti «un’azione avventurosa e un altro errore strategico del governo americano che non avrà altro risultato se non aumentare le tensioni e destabilizzare la regione». La Russia, tramite la sua delegazione presso l’Onu, ha chiesto la convocazione di una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza per discutere del rischio escalation in Medio Oriente.