Continua senza esclusione di colpi la guerra commerciale Usa, Cina, e fra le aziende a pagarne maggiormente le spese vi è la multinazionale della tecnologia, Huawei. La nota produttrice di smartphone, e non solo, è stata bandita dagli Stati Uniti, inserita nella lista nera delle aziende pericolose per la sicurezza nazionale. Con questa mossa, il colosso cinese della tlc non potrà vendere tecnologia dalle parti di Los Angeles e dintorni, e nel contempo, avrà maggiori difficoltà ad acquistare parti e componenti americane. «La decisione impedirà che la tecnologia americana – le parole del ministro del Commercio, Wilbur Ross – venga utilizzata da entità straniere in un modo tale da minare la sicurezza nazionale Usa o gli interessi di politica estera». Huawei si sta ovviamente opponendo a questo bando, ed ha spiegato che questa scelta «comporterà un grave danno economico per le aziende americane con cui Huawei collabora, inciderà su decine di migliaia di posti di lavoro americani e interromperà la collaborazione e la fiducia reciproca che esiste attualmente nella catena di approvvigionamento globale». Sulla vicenda si è espresso anche il Politburo cinese, che ha invitato gli Stati Uniti a non utilizzare la questione della sicurezza nazionale come pretesto per “il protezionismo commerciale”. Di certo tale decisione non migliora i rapporti già complicati fra le due nazioni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



USA METTE AL BANDO HUAWEI

Prosegue la guerra commerciale degli Stati Uniti, e di Donald Trump, nei confronti della Cina e di Huawei. Nelle scorse ore il tycoon a stelle e strisce ha emesso un ordine esecutivo attraverso cui ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale a tutela delle reti di comunicazione, con l’obiettivo appunto di proteggere le informazioni e le telecomunicazioni Usa. Di conseguenza il colosso di Pechino è stato inserito nella cosiddetta Entity List, una sorta di lista nera del commercio americano, aziende con cui è assolutamente vietato fare affari sul suolo del nord America, perché considerate potenzialmente a rischio per la sicurezza nazionale o gli interessi di politica estera. Pronta la replica della stessa Huawei che ha ammesso: «Limitare Huawei non renderà gli Usa più sicuri o più forti, ma servirà solo a limitare gli Usa ad alternative inferiori, ma più costose, lasciando in ritardo il Paese nella distribuzione del 5G, oltre a creare altre gravi questioni legali. Huawei – conclude la nota della multinazionale cinese – è un impareggiabile leader nel 5G».



HUAWEI BANDITA DAGLI USA: CINESI IN LISTA NERA

Huawei ha altresì fatto sapere che intende trattare con il governo americano affinché si trovino “misure efficaci per garantire la sicurezza del prodotto” anche se la decisione di Donald Trump, visti anche i recenti trascorsi, sembrerebbe essere ormai unica e inequivocabile. Una guerra commerciale che non sembra trovare fine quella fra gli Stati Uniti e la Cina, ed in particolare Huawei, uno scontro che si è particolarmente acceso quando la figlia del presidente del colosso cinese, Meng Wanzhou, era stata arrestata in Canada a dicembre del 2018 con l’accusa di violazioni alle sanzioni Usa contro l’Iran. Pechino si è sempre opposta all’incarcerazione della nota imprenditrice, gridando più volte al complotto e replicando con arresti nel proprio paese di manager a stelle e strisce. La sensazione è che tale sfida non terminerà a breve…

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