È morto Hubert Auriol, il primo a vincere in moto e auto la Dakar. Ricoverato in terapia intensiva dopo essere risultato positivo al Covid, il francese era malato da tempo. Le sue condizioni di salute erano complesse da anni, ma stando alle prime notizie circolate, e riportate dalla Gazzetta dello Sport, sarebbe stata fatale un’emorragia. Nato ad Addis Abeba, è morto all’età di 68 anni. Auriol è stato uno dei grandi della Dakar ai tempi in cui si correva ancora in Africa. La sua impresa di vincerlo sia in moto che in auto fu poi eguagliata da Stephane Peterhansel e Nani Roma, ma lui resta il primo ad averla realizzata. Cominciò l’impresa sulle due ruote, vincendo nel 1981 e nel 1983 su BWM, poi sfiorò il tris nel 1985 su Cagiva. Due anni dopo, sempre sulla moto italiana, si ritirò all’ultima tappa, mentre era ancora al comando, a causa delle fratture riportate ad entrambe le caviglie. Questo episodio è rimasto nella leggenda della Dakar. Poi passò alle auto. Nel 1992 arrivò davanti a tutti a Dakar con la Mitsubishi.
HUBERT AURIOL, RECORD NON SOLO IN DAKAR
Dopo quella vittoria Hubert Auriol diventò direttore per la Aso, società organizzatrice della competizione. Nel 2006, però volle concedersi un’ultima emozione alla Dakar, infatti partecipò alla gara guidando una Isuzu. Al pilota francese si deve comunque anche la nascita dell’Africa Race. Come ricordato dalla Gazzetta dello Sport, Auriol si distinse anche per un altro record durante la convalescenza per la doppia frattura alle caviglie. Con un altro pilota, un mito della 24 Ore di Le Mans più che della Dakar, cioè Henri Pescarolo, insieme a Patrick Fourticq e Arthur Powell. Il suo obiettivo era battere il primato del giro del mondo su aereo a elica. Quindi, decollarono dall’aeroporto di Bourget: ai comandi di un bimotore Lockheed L-18 Lodestar degli anni ’40, Hubert Auriol cercò di cancellare quel record che durava dal 1938, detenuto dal miliardario americano Howard Hughes. Questi impiegò 3 giorni, 19 ore e 14 minuti con lo stesso tipo di velivolo, quindi 91 ore e 14 minuti. Invece il team di Auriol riuscì a completare la “missione” in 88 ore e 49 minuti. E questo record è ancora loro.