Una società di cui ha fatto parte Hunter Biden avrebbe aiutato la Cina ad acquistare una miniera di cobalto. Lo rivela il New York Times, precisando che il figlio del presidente americano è stato socio di minoranza con partner cinesi in un’azienda di private equity, la Bhr, che in passato avrebbe facilitato alcuni affari cinesi. Tra le operazioni citate c’è l’acquisto da parte di una conglomerata cinese di uno dei più grandi depositi al mondo di cobalto, metallo chiave per le batterie dei veicoli elettrici, nella Repubblica democratica del Congo. Un’affare da 3,8 miliardi di dollari che risale al 2016. Stando a quanto evidenziato dal quotidiano americano, il figlio di Joe Biden controllava con altri due americani il 30% della Bhr, mentre il resto era detenuto da investitori cinesi, tra cui la Bank of China.
Ma tra gli accordi cui ha contribuito la società c’è quello per il finanziamento di una compagnia carbonifera australiana, controllata da un’azienda statale cinese. Inoltre, questa società ha assistito una controllata di una conglomerata della difesa cinese per l’acquisto di una fabbrica di ricambi di aiuto in Michigan. Ma uno dei successi maggiori è quello del 2016, quando acquistò e vendette una quota della compagnia cinese Catl, diventata la più grande produttrice di batterie per veicoli elettrici.
NEL MIRINO GLI AFFARI DI HUNTER BIDEN
Queste rivelazioni riportano a galla le accuse che aveva rivolto Donald Trump ad Hunter Biden. L’ex presidente Usa aveva accusato il figlio dell’attuale inquilino della Casa Bianca di aver approfittato della posizione del padre, quando era vicepresidente, per fare affari con la Cina. Inoltre, lo aveva accusato di aver beneficiato di un posto nel Cda di una grande azienda energetica ucraina. Questa nuova rivelazione apre, dunque, l’ennesimo squarcio sul conflitto di interessi con la Cina da parte del figlio di Joe Biden.
La questione riguarda anche la sicurezza nazionale, perché il cobalto rappresenta un asset sempre più importante per gli Stati Uniti. Alla Casa Bianca, però, tutti smentiscono il conflitto di interessi: secondo quanto riportato dal New York Times, hanno negato che Joe Biden fosse a conoscenza del coinvolgimento del figlio nell’affare della miniera. Invece un ex membro del Cda di Bhr ha riferito che Hunter Biden non avrebbe nulla a che fare con la vicenda. D’altra parte, non si tratta di un vero e proprio scoop, visto che la notizia della miniera era già uscita sulla stampa. Nell’ottobre 2019 fu citata, infatti, dal Financial Times. La notizia ha comunque spinto i repubblicani all’attacco.