Sarà David Weiss il procuratore speciale per le indagini che riguardano Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti. Lo ha annunciato l’attorney general Merrick Garland, spiegando che al procuratore nominato da Donald Trump è stato conferito lo status di “consigliere speciale” dopo che i colloqui di patteggiamento tra il Dipartimento di Giustizia e Biden jr sono falliti. Questa nomina rappresenta anche un modo per allontanare dal Dipartimento di Giustizia la pressione degli attacchi repubblicani, che parlavano di “due pesi e due misure“. Infatti, Garland aveva già nominato un procuratore speciale per le due inchieste che coinvolgono invece Donald Trump, una sull’assalto a Capitol Hill e l’altra sulle carte segrete di Mar-a-Lago.
Con questa nomina, dunque, vengono conferiti a Weiss più poteri di un tipico procuratore degli Usa. Come evidenziato dalla Cnn, si pone altresì la nazione in un territorio inesplorato, visto che ora ci sono tre consiglieri speciali al Dipartimento di Giustizia che stanno attualmente indagando su questioni relative al presidente in carica, a suo figlio e all’ex presidente.
IL FIGLIO DI JOE BIDEN VERSO PROCESSO
Questa svolta potrebbe anche portare a un processo contro il figlio del presidente Joe Biden. Infatti, l’ordinanza con cui viene nominato il procuratore speciale afferma che egli è autorizzato a “condurre l’indagine in corso così come qualsiasi questione che sia scaturita da tale indagine o che possa sorgere” man mano che l’inchiesta prosegue. In un documento depositato venerdì, Weiss ha dichiarato che i colloqui di patteggiamento tra il suo team e Hunter Biden si sono interrotti nelle ultime settimane dopo un’udienza tenutasi nel Delaware il mese scorso, in cui il giudice ha dichiarato di non essere pronto ad accettare il complesso accordo di patteggiamento che era stato negoziato.
“Dopo l’udienza, le parti hanno continuato a negoziare ma hanno raggiunto un’impasse. È quindi necessario un processo“, hanno dichiarato i procuratori. Un alto funzionario del Dipartimento di Giustizia Usa ha riferito che Weiss scriverà un rapporto che il procuratore generale dovrebbe rendere pubblico una volta conclusa l’indagine. Questa è stata la pratica comune dei consiglieri speciali negli ultimi anni, come Robert Mueller e John Durham.
COME ACCORDO PATTEGGIAMENTO E’ CROLLATO
L’indagine sembrava aver raggiunto la sua conclusione quando a giugno è stato annunciato un accordo di patteggiamento per il quale Hunter Biden doveva dichiararsi colpevole di due reati fiscali, mentre i pubblici ministeri avrebbero accettato di ritirare un’accusa separata di possesso di armi da fuoco in due anni se fosse rimasto fuori dai guai legali e avesse superato i test antidroga. I procuratori federali avevano anche accettato di raccomandare la libertà vigilata, e non il carcere, per Hunter Biden. Ma in un’incredibile udienza di tre ore risalente al mese scorso, l’accordo è crollato sotto l’esame del giudice federale che supervisiona il caso. Il giudice distrettuale Maryellen Noreika, infatti, ha giudicato gli accordi intrecciati per risolvere le accuse relative alle tasse e alle armi “confusi“, “non lineari“, “atipici” e “senza precedenti“. Quindi, al termine dell’udienza, ha ordinato al Dipartimento di Giustizia Usa e ai legali di Hunter Biden di presentare ulteriori memorie legali a difesa della costituzionalità dell’accordo.