Il verdetto di condanna di Hunter Biden, il figlio dell’attuale presidente Usa, arriverà dopo le elezioni presidenziali del 5 novembre in cui la vicepresidente Kamala Harris sarà contrapposta al candidato repubblicano Donald Trump. Lo rivela Reuters, facendo riferimento a un documento del tribunale da cui si evince che la data in cui si saprà la pena è il 13 novembre 2024. Infatti, Hunter Biden è stato già dichiarato colpevole, diventando l’11 giugno scorso il primo figlio di un presidente in carica a essere condannato, quindi ora bisogna solo conoscere la pena.



Nello specifico, sono tre i capi di accusa su cui si è espressa una giuria di Wilmington, nel Delaware, tutti relativi alle sue bugie sull’uso di droghe quando ha acquistato una pistola nel 2018. La sentenza del giudice distrettuale Maryellen Noreika, con cui conosceremo l’entità della pena che il figlio del presidente americano dovrà scontare, arriverà quindi otto giorni dopo il verdetto sul nuovo inquilino della Casa Bianca.



HUNTER BIDEN, QUALE PENA RISCHIA DI RICEVERE DOPO LA CONDANNA

Hunter Biden rischia una condanna massima di 25 anni di carcere, ma probabilmente riceverà una pena molto più lieve, in base alle linee guida federali per le accuse di possesso di armi da fuoco, in cui si parla infatti di 15-21 mesi. Inoltre, esperti legali riferiscono che altri imputati in casi simili ottengono sentenze più brevi e hanno meno probabilità di essere incarcerati se rispettano i termini della loro liberazione preventiva. Ad esempio, secondo il New York Post potrebbe ricevere anche solo la libertà vigilata come pena.



JOE BIDEN, POSSIBILE DIETROFRONT SULLA GRAZIA?

Ma i guai giudiziari per il figlio del presidente americano non sono finiti, visto che dovrà affrontare un altro processo penale a settembre presso la corte federale di Los Angeles. In questo caso è accusato di nove capi d’accusa derivanti dal presunto mancato pagamento di almeno 1,4 milioni di dollari di tasse per diversi anni. Il presidente Biden ha giurato di non concedere la grazia al figlio Hunter, ma fonti vicine alla prima famiglia hanno dichiarato al New York Post di credere che potrebbe cambiare idea prima di lasciare l’incarico il 20 gennaio.