Viktor Zhokin, l’ex procuratore generale dell’Ucraina, ha recentemente accusato Joe Biden e suo figlio Hunter di essere corrotti, raccontando la vicenda che portò al suo allontanamento dal ruolo pubblico, voluto proprio dall’attuale presidente degli USA. L’accusa pesantissima, e gravissima nel caso in cui venisse confermata, è stata lanciata nel corso di un’intervista rilasciata a Fox News e citata dal quotidiano La Verità, e riguarderebbe, oltre ai Biden e all’ex pm, anche l’ex presidente ucraino Poroshenko e l’azienda fondata dall’oligarca Mykola Zlochevsky, la Burisma, nella quale il rampollo del presidente americano assunse un ruolo centrale nel board a partire dal 2016, assieme al socio Devon Archer.



L’accusa di Zhokin: “I Biden sono corrotti, mi costrinsero a dimettermi”

Insomma, Zhokin nella sua intervista parla chiara sottolineando che “Poroshenko mi ha licenziato su insistenza dell’allora vicepresidente Biden perché stavo indagando su Burisma“. Nota, infatti, la vicenda per cui l’attuale presidente USA, quando era ancora vice nel 2015, minacciò il presidente ucraino di bloccare una nuova tornata di aiuti economici a Kiev nel caso in cui il procuratore generale non fosse stato allontanato, ma non è mai stata veramente resa nota la motivazione che portò ad una tale minaccia.



Secondo Zhokin, però, è invece lampante, e spiega che il licenziamento era motivato dal fatto che il presidente ucraino “capi, così come il vicepresidente Biden, che se avessi continuato a supervisionare le indagini Burisma, avremmo scoperto i fatti sulle attività di corruzione in cui erano coinvolti“, puntando il dito contro il rampollo Hunter e l’amico/socio Archer. L’ex pm prende le distanze dal muovere accuse non provate, ma ritiene essere sua “ferma convinzione personale” che “sono stati corrotti“, chiedendosi se “il fatto che Joe Biden abbia donato un miliardo di dollari in denaro americano in cambio del mio licenziamento, non è già un caso di corruzione?”. La Verità, per rafforzare la tesi di Zhokin cita anche quanto riferito a Fox News da una fonte dell’FBI “altamente credibile”, ovvero che Joe e il figlio ricevettero 5 milioni di dollari a testa dall’oligarca Zlochevsky dopo il licenziamento. Dal conto suo, invece, la Casa Bianca ha bollato le dichiarazioni come “false”, senza approfondire troppo la questione.

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