I figli degli altri, film diretto da Rebecca Zlotowski

Giovedì 5 settembre, andrà in onda, in prima serata su Rai 3, alle ore 21:20, il film drammatico dal titolo I figli degli altri. Si tratta di una produzione francese, distribuita nelle sale a partire dal 2022. La regia è firmata da Rebecca Zlotowski, la cui carriera è iniziata nel 2010 con Belle Épine, per un totale di cinque lungometraggi, di cui Les Enfants des autres (titolo originale) rappresenta l’ultimo lavoro.



La protagonista femminile è Virginie Efira, nota conduttrice TV di origini belghe attiva anche in Francia. Il coprotagonista maschile è invece il marocchino Roschdy Zem che abbiamo visto in molti film, tra cui La ragazza col braccialetto. Nel cast c’è la bella e brava Chiara Mastroianni, attrice francese con origini italiane e figlia del grane Marcello Mastroianni.



La trama del film I figli degli altri: un emozionante ritratto della maternità in tutte le sue forme

Ne I figli degli altri l’ambientazione è tipicamente parigina e la vicenda ruota intorno a Rachel, che di mestiere fa la professoressa in una scuola media inferiore.
L’istruzione in Francia affronta opportunità e sfide, dove le diverse culture si incontrano e i docenti sono i primi a dover fare i conti con delicati equilibri, che tuttavia sono ben consolidati nella società.

La bellezza dell’attrice Virginie Efira potrebbe erroneamente sembrare uno schema fin troppo abusato nel cinema, con la professoressa che tutti i giovani desidererebbero avere in cattedra. Non c’è niente, tuttavia, di preconfezionato o banale perché la sua intelligenza è autentica, così come lo sono le emozioni e la professionalità.
Insegnare è oltremodo appagante e la carriera procede spedita, senza intoppi, con la volontà di dedicare tutta l’attenzione agli studenti. La zona di comfort sembra una fortezza inespugnabile, in un vissuto quotidiano che non vede nessun tipo di sconvolgimento. Anche i rapporti familiari vanno a gonfie vele, con i parenti più stretti che hanno origini ebraiche, come il padre e la sorella.



La vita di Rachel, però, inizia a prendere una piega diversa nel momento in cui l’amore bussa alla porta. Il principe azzurro è Alì, interpretato magistralmente da Roschdy Zem. Non ci sarebbe niente di male a lasciarsi affascinare dalla dinamica sentimentale e il colpo di fulmine per entrambi sarebbe una notizia assolutamente positiva. L’unico dettaglio, per niente insignificante, è il passato di Alì, che è reduce da una relazione interrotta con Alice, i cui panni sono vestiti da Chiara Mastroianni. Al di là delle naturali gelosie e del timore di mettersi insieme a un uomo che ha già alle spalle un’unione spezzata, c’è la piccola figlia di Alì, 4 anni, a rendere più complessa la decisione di intraprendere questa avventura.

Progressivamente l’esitazione lascia spazio alla consapevolezza di poter dare armonia ai rapporti umani, a prescindere dalle criticità familiari. Rachel mette ogni energia per inserirsi con gradualità nella vita della piccola. Iniziare a dormire a casa del partner diventa lentamente naturale, in un nucleo diverso dalla concezione tradizionale ma altrettanto coeso.

In favore di Rachel ci sono le competenze educative, la delicatezza e la bontà. Queste virtù sono preziosissime per rendersi utile attivamente nello sviluppo dei rapporti interpersonali. Non traspare il desiderio di sminuire la madre naturale né di sostituirsi in quel ruolo.
Come sempre accade in tali situazioni, tuttavia, vivere con “i figli degli altri” non è affatto semplice e i tormenti interiori sono il canovaccio principale su cui si articola la narrazione durante tutto il film. La voglia di maternità è qualcosa di inedito per Rachel, un’ambizione che cresce di scena in scena, mettendo in evidenza tante domande anziché fornire risposte approssimative.