La notorietà dei I Gemelli di Guidonia grazie alla vittoria di Tale e Quale Show

I Gemelli di Guidonia sono stati certamente la rivelazione di questa ultima edizione di “Tale e Quale Show“, dove hanno dimostrato una versatilità non da poco ed è per questo che la loro vittoria non ha stupito chi ha seguito il programma condotto da Carlo Conti. Tra Pacifico, Gino ed Edoardo Acciarino (questi i loro nomi) hanno così avuto modo di farsi conoscere anche dal pubblico che finora li aveva apprezzati solo raramente.



L’anno che ha segnato la svolta nella loro carriera è stato certamente il 1999, periodo in cui si facevano chiamare “Effervescenti naturali”. Già allora le loro doti artistiche erano evidenti e hanno reso possibile la loro presenza a “Edicola Fiore“, la notra trasmissione condotta da Fiorello. Ed è stato proprio lo showman siciliano a scegliere il nome con cui li conosciamo oggi.



I Gemelli di Guidonia e il loro legame con la famiglia di origine

Tra i motivi del successo che i Gemelli di Guidonia stanno ottenendo in questi mesi c’è certamente la loro umiltà, caratteristica che è stata loro trasmessa dalla famiglia di origine. I tre fratelli sono infatti legatissimi ai loro genitori, nonostante ora vivano prevalentemente a Roma. Il rispetto per gli altri è stato impartito loro in modo particolare dal papà, che era un generale dell’Aeronautica.

Gli artisti sono davvero orgogliosi per l’esibizione che hanno avuto modo di fare nel 2000, in occasione del Giubileo, davanti a Papa Giovanni Paolo II. La fede è stata loro trasmessa prorpio da mamma e papà: “Il nostro stile è educato e leggero, viene dalla nostra formazione ed è il nostro marchio di fabbrica – avevano raccontato in un’intervista -. Siamo credenti e certi valori li portiamo anche nella nostra comunità. Di questo ringraziamo i nostri genitori, che fanno parte del Movimento Cursillos di Cristianità. Il nostro papà è coordinatore diocesano di Tivoli. Noi, figli di un generale dell’aeronautica, abbiamo iniziato cantanto nel coro della Chiesa dell’aeroporto di Fiumicino e nelle feste missionario in parrocchia, sino ad arrivare al grande onore di cantare davanti a Giovanni Paolo II”.