Giacomo Urtis: il papà gestisce il suo patrimonio

Giacomo Urtis e il rapporto con i genitori. Il chirurgo dei vip è legatissimo ai suoi genitori da cui non si separa mai. L’ex concorrente del Grande Fratello Vip, infatti, vive ancora con mamma e papà e ha deciso di lasciarsi gestire tutto il patrimonio economico proprio dal padre. Durante l’intervista rilasciata a Francesca Fagnani nel programma Belve, Urtis è tornato sull’argomento rivelando: “io non lo so quanto guadagno, vivo di regali! Gestisce tutto mio padre. Lui mi dà la paghetta: duecento euro a settimana. D’altronde vivo ancora a casa con i miei genitori. Mio padre è all’antica, vuole gestire tutto lui, insomma si prende tutto. Mio padre è fatto così… è come il padre di Britney Spears!”.



Non è la prima volta che Urtis aveva parlato della gestione del suo patrimonio affidata al padre, visto che in passato dalle pagine del settimanale Chi aveva confessato: “mi dà la paghetta? Verissimo: gestisce i miei soldi, gli chiedo 50 o 100 euro se devo uscire. Non cambierei mai questa situazione. Da poco mi ha comprato una piccola utilitaria. Non faccio una vita di lusso, ma una vita normale. Parlate con lui per la conferma”.



Giacomo Urtis e la paura per i genitori

Non solo, Giacomo Urtis sempre dalle pagine del settimanale Chi aveva parlato dello splendido rapporto con i genitori. Un amore profondo quello che lega il chirurgo dei vip ai genitori con cui ha un rapporto autentico. In particolare con la mamma che gli è stata sempre accanto sostenendolo in ogni sua scelta. Con il papà, invece, è un rapporto più altalenante, anche se Urtis è ugualmente molto affezionato.

Proprio dalle pagine di Chi ha parlato della possibilità di perderli un giorno: “se ci penso già piango ci penso spesso e quando lo faccio mi viene dentro un vuoto immenso. Per me sarà davvero difficile superare quel momento. Mio padre, poi, gestisce tutto, è grazie a lui se sono arrivato fin qui. Lui cura tutta la parte burocratica: io non so nemmeno fare una fattura, no ho neppure il bancomat in tasca”.