CURIOSITÀ SULLA PRODUZIONE DEL FILM

La seconda serata di Iris propone ai suoi telespettatori I giorni dell’abbandono, pellicola drammatica datata 2005 che è stata prodotta in Italia per la regia di Roberto Faenza che ha lavorato su un soggetto tratto dal romanzo di Elena Ferrante mentre la sceneggiatura è stata curata dallo stesso regista. La casa di produzione che ha investito sul film è la Medusa Film mentre la distribuzione nel nostro Paese è stata gestita dalla Medusa Distribuzione. I giorni dell’abbandono’ è un film psicologicamente molto complesso nella ricerca del profilo individuale di ogni personaggio, soprattutto imponendo una recitazione difficile e convincente a Margherita Buy, ruoli che nello stesso filone per anni hanno visto una grande attrice come Isabella Ferrari vivere copioni che la volevano prima ferita poi cicatrizzata in cuore ed orgoglio. Di ciò la critica se n’è accorta ed ha rivolto a Faenza buoni giudizi inerenti alla complessità di una sceneggiatura ritenuta a volte un po’ stanca, bisognosa di più verve per i troppi momenti introspettivi. Due nomination ai David di Donatello, due ai Nastri D’Argneto, ma due Globi D’Oro portati in bacheca, sono comunque un buon raccolto sintomo di un’ottima semina.



NEL CAST ANCHE MARGHERITA BUY

Il film I giorni dell’abbandono va in onda su Iris oggi, mercoledì 1 agosto 2018 alle ore 23,20. La regia è di Roberto Faenza mentre nel cast troviamo una coppia amatissima di attori dei quali c’è ben poco da dire che non sia stato detto e scritto, Margherita Buy nel ruolo della protagonista, Olga, e Luca Zingaretti, il mitico Commissario Montalbano, il poliziotto più amato d’Italia, nel ruolo del musicista solitario Mario. Ma adesso, vediamo nel dettaglio la trama del film. 



I GIORNI DELL’ABBANDONO, LA TRAMA DEL FILM

Olga è una donna rimasta sola con due figli in seguito all’abbandono per lei al limite dell’improvviso, da parte del marito che nella classica crisi di mezza età sceglie una donna più giovane per riscoprire passioni lenite da tempo e seduzione frizzante. Una storia come se ne sentono tante tutti i giorni. L’abbandono e la conseguente separazione dall’uomo che per tanti anni le è stato accanto, scatena in Olga un processo regressivo interiore che la porterà all’apatia sentimentale, alla depressione quasi cronica, alla perdita dell’appetito sino al punto di trovarsi sul limite di una possibile anoressia. Una vera caduta verso gli inferi, senza possibilità di ritorno se nella donna non scattano i meccanismi di sopravvivenza e auto-difesa. Ciò avverrà e come sempre sarà la scintilla di Cupido ad imporre ad Olga la legittima difesa esistenziale e non sarà troppo lontano dalla sua casa. Nel palazzo, infatti, vive un musicista, solitario ed apparentemente introverso, creativo e dolce, un uomo paziente per il quale vale la pena d’innamorarsi di nuovo e credere in se. Piano piano, giorno dopo giorno, la discesa verso il suo inferno personale determina al contrario una risalita: l’amore è per Olga terapeutico, ritrovando così la gioia di vivere ma non solo, anche il piacere di stare accanto ai propri figlio con l’orgoglio e le determinazione che solo le donne possono avere in simili contesti.