Gli I Hate My Village, chi sono? La band musicale, nata nel 2018 dall’unione di Adriano Viterbini e Fabio Rondanini è tra gli ospiti della nuova puntata di Propaganda Live, il programma di informazione che, tra giornalismo e ironia, racconta la scena politica dei nostri giorni e la società. Tra i protagonista della serata c’è anche il gruppo musicale composto da Alberto Ferrari (voce, chitarra), Adriano Viterbini (chitarra, basso, tastiere), Marco Fasolo (basso, cori, produttore) e Fabio Rondanini (batteria, percussioni). La band, dopo un lungo periodo di silenzio artistico, è tornata alla musica con un nuovo progetto discografico dal titolo “Nevermind the Tempo”: 10 tracce, di cui una strumentale e un singolo potentissimo a fare da traghettatore tra il passato e il presente.
Intervistati da Rolling Stone, il gruppo ha raccontato: “Water Tanks l’abbiamo scritta durante il nostro primo tour, avevamo un giorno libero ed è venuta fuori di getto”. Il singolo ricorda brani del passato come “Acquaragia” o “Tramp” che hanno permesso alla band di farsi conoscere ed apprezzare da critica e pubblico.
I Hate My Village, il singolo Water Tanks anticipa il disco “Nevermind the Tempo”
Adriano Viterbini e Fabio Rondanini, i fondatori degli I Hate My Village dalle pagine di Rolling Stone hanno parlato con grande entusiasmo del loro ultimo progetto discografico. Un disco importante, visto che segna il loro ritorno sulle scene musicali dopo tantissimi anni di silenzio. Parlando del disco, i due fondatori hanno rivelato: “questo disco è nato con la volontà di essere un disco di canzoni. Tutto il processo è stato diverso rispetto al primo disco”.
Il primo omonimo disco “I Hate My Village” risale a tantissimi anni fa ed era stato realizzato per “essere strumentale” come ha raccontato Marco Fasolo : “la voce si è aggiunta solo in un secondo momento. Adesso abbiamo una consapevolezza diversa e abbiamo voluto innanzitutto esplorare la forma canzone”. Tra le novità del nuovo disco anche i ritornelli come precisa Alberto Ferrari: “nel primo disco non c’erano!”.