I miserabili è uno dei titoli più famosi dello scrittore e drammaturgo francese Victor Hugo e dell’intera produzione letteraria francese, particolarmente per ciò che concerne il genere romanticismo. Il romanzo fu composto da Hugo nel periodo del suo esilio dalla Francia, vale a dire all’epoca del regime instaurato da Napoleone III che lo costrinse a fuggire sulle isole inglesi e a rimanervi per diversi anni. Proprio Napoleone criticò fortemente l’opera, temendo che la sua lettura da parte delle masse portasse a una nuova ribellione nei confronti dell’autorità, vista appunto la sua forza in termini di morale e di trasmissione di un messaggio di riscatto degli ultimi, che in qualche modo – tra le pagine del libro – trovano un modo per riemergere dalla loro condizione misera e svantaggiosa.
La trama de I miserabili
Il protagonista de I miserabili si chiama Jean Valjean. Jean è un uomo povero e bistrattato, ex galeotto che nella vita ha dovuto far fronte a diverse ingiustizie e ciononostante non è mai sceso a compromessi con l’iniquità, mantenendosi sempre onesto. Dopo essere riuscito a evadere, riacquista la dignità grazie al vescovo di Digne, che lo aiuta a farsi una nuova vita cambiando nome e trasferendosi nella cittadina di Montreuil-sur-Mer. Là Jean viene rispettato da tutti, tranne che dall’ispettore Javert, che coltiva il sospetto di averlo già visto in galera. Intanto, l’uomo incontra Fantine, sua ex impiegata indotta a prostituirsi dopo essere caduta in disgrazia. In passato, la donna era stata licenziata per adulterio, e anche la figlia nata da quel rapporto le era stata tolta per essere affidata alla famiglia benestante dei Thénardier.
I miserabili e il racconto della rivoluzione
Fantine si trova in prigione, dopo aver aggredito un aristocratico che la importunava, e Jean la aiuta a scappare. La polizia li intercetta e li arresta, ma lui riesce nuovamente a fuggire e a simulare la sua morte. Fantine, invece, muore nella realtà. Anni dopo, il protagonista scopre che Cosette, figlia della donna, viene trattata come una schiava dalla sua nuova famiglia, così decide di aiutarla e le offre l’opportunità di una vita umile ma felice a Parigi. L’uomo le fa da padre, e a un certo punto è costretto a portarla via a causa dell’ispettore, che continua a perseguitarlo. Passano sei anni, e Cosette s’innamora di un giovane nobile di nome Marius, con cui intraprende una serie di scambi epistolari tragicamente interrotti con il trasferimento di Jean e della figlia adottiva in Inghilterra. I due sono costretti a emigrare per la loro incolumità, e Marius – appresa la notizia – prende la folle e inconcebile decisione di suicidarsi in nome della rivoluzione (lui insieme ad alcuni suoi compagni). Jean viene a conoscenza dello scambio epistolare e cerca di dissuadere Marius dal compiere quel gesto azzardato. Si reca così sul luogo della rivoluzione e vi trova anche l’ispettore Javert, catturato dai rivoluzionari, che libera. Con Marius fugge nelle fogne, per poi riemergere e imbattersi nuovamente in Javert che lo aspetta per punirlo. Tuttavia si ricorda di dovergli la vita, di dovere la vita a un criminale, e – in preda a una crisi, diviso tra legge e moralità – si getta tragicamente nella Senna. In compenso, per Cosette e Marius c’è il lieto fine del matrimonio, mentre Jean decide di vivere lontano da loro per non metterli in pericolo a causa del suo passato da galeotto. Morirà pochi anni dopo.