I bambini nati prematuri e con un basso peso alla nascita hanno un maggiore rischio, a lungo termine, di sviluppare obesità, diabete e malattie coronariche. A scoprirlo è stato un recente studio pubblicato sul Journal of Pediatrics che ha condotto una meta-analisi di altri 43 studi pubblicati in passato e che dimostrano tutti come nascere prematuramente porti ad un maggiore rischio di sviluppare diversi tipi di sindromi metaboliche.
In particolare, su una coorte di bambini nati prematuri nel 1997 si è appurato, a 15 anni di distanza, che il 14% aveva sviluppato l’obesità, o era fortemente sovrappeso. “È stato dimostrato”, spiega il neonatologo pediatrico Jean-Charles Picaud, a Le Figaro, “che più basso è il peso alla nascita, più alto sarà l’indice di massa corporea in seguito”, associato ad un generale aumento del “rischio di obesità, diabete di tipo 2 e malattie coronariche”. In altre parole, essendo che tra il 5 e il 10% dei bambini nati sono prematuri o hanno un basso peso alla nascita, circa il 10% dei futuri adulti avrà un maggiore rischio obesità. Dietro a questa incidenza c’è anche una spiegazione scientifica, oltre che delle possibili cure.
Nati prematuri e obesità: le ragioni fisiologiche e le possibili cure
La ragione per cui i nati prematuri sviluppano più facilmente l’obesità o il diabete è associata proprio al loro sviluppo eccessivamente rapido e scompensato. Se il feto non riceve dalla madre sufficienti sostanze nutritive, infatti, l’organismo reindirizza ossigeno e nutrienti agli organi più importanti, a scapito soprattutto dell’ipotalamo e del pancreas, con il duplice effetto di compromettere la regolazione dell’appetito e la produzione fisiologica di insulina.
Lo scompenso di nutrienti nei nati prematuri, tuttavia, può essere attenuato già durante la gravidanza, correggendo il regime alimentare della madre, oppure eliminando il fumo durante la gravidanza. Differentemente, se lo scompenso fosse causato da patologie (come diabete o ipertensione) di cui è affetta la madre, si può fare ancora qualcosa dopo il parto indotto. La difesa principale contro l’incidenza aumentata dell’obesità nei nati prematuri è data dal latte materno, che può essere somministrato fino ai 9 mesi dal travaglio (eventualmente integrato con latte donato agli ospedali) e riduce, per ogni mese, dal 4% la futura incidenza delle sindromi metaboliche. Inoltre, è poi opportuno prestare attenzione alla dieta del bambino, evitando di incoraggiare la sua naturale propensione ai cibi dolci ed evitando un eccessivo apporto di proteine e sale dai pasti.