Stando ad uno studio pubblicato stamane dal tabloid britannico Guardian, i neri avrebbero sette volte maggiori probabilità di morte rispetto ai bianchi dopo essere trattenuti dalla polizia. A stilare il report è l’ente di beneficenza Inquest secondo cui il sistema britannico fallirebbe nell’indagare il razzismo come possibile causa di morte dopo l’arresto. Nel dettaglio, fra il 2012 e il 2021 sarebbero stati 119 i morti dopo un arresto e di questi 23 erano neri, 86 bianchi, cinque asiatici e i restanti 4 di razza mista. “Ipotizzando profili demografici costanti nel periodo considerato – si legge – i neri hanno 6,4 volte più probabilità di morire rispetto alla proporzione della popolazione che rappresentano. Per i bianchi la cifra comparabile è solo 0,84. Usando queste cifre, i neri hanno sette volte più probabilità di morire rispetto ai bianchi”.



Sempre stando a quanto si legge sullo studio, nessuno agente è stato mai condannato per aver agito in maniera razzista o discriminatoria dopo la morte di una persona di colore che era entrata in contatto con le forze dell’ordine. “La polizia è riluttante ad affrontare la realtà del razzismo istituzionale e l’IOPC manca della volontà politica di stabilire un quadro – viene spiegato – basato sull’attuale statuto, che affronti questo problema persistente. Inoltre, le indagini sono ostacolate da una mancanza di consapevolezza razziale da parte del coronista e da una cronica incapacità di vedere il razzismo come pertinente alla situazione in cui una persona di colore è morta durante la custodia della polizia, nonostante una ricchezza di prove che suggeriscano che lo sia”.



NERI HANNO MAGGIORI POSSIBILITÀ DI MORTE DOPO ARRESTO: IL COMMENTO DELLA POLIZIA

“L’idea che il razzismo esista – si legge ancora – al di là del fanatismo esplicito non trova riscontro nelle attuali strutture burocratiche e politiche. Questi non riescono a riconoscere che il razzismo esiste in un modo molto più profondo nella società che ha radici nelle sue strutture di potere”.

Dal suo canto la polizia ha fatto sapere che nel 2020 ha avviato un programma per affrontare i problemi della discriminazione razziale nella polizia “Rimaniamo impegnati a lavorare con Inquest e altri per ridurre i decessi in custodia e porre fine alla sproporzionalità che le persone di colore affrontano nella polizia, nel più ampio sistema di giustizia penale e nella società nel suo insieme”. Un portavoce del ministero dell’interno ha infine spiegato: “Ci aspettiamo che la polizia adotti un approccio di tolleranza zero nei confronti del razzismo all’interno del proprio posto di lavoro”.