Eurostat riporta che nel quarto trimestre del 2024 il tasso di occupazione delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni nell’Ue si è attestato al 75,9%, stabile rispetto al terzo trimestre del 2024, con l’Italia al 67,1%, in calo di 0,4 punti rispetto al trimestre precedente.
Eurostat ha diffuso anche i dati dell’indicatore allargato di disoccupazione (“market slack”, letteralmente “fiacchezza di mercato”), che comprende tutte le persone che hanno un bisogno insoddisfatto di occupazione, ovvero disoccupati, part-time involontari, persone disponibili al lavoro ma che non lo hanno cercato oppure disponibili al lavoro, ma non immediatamente.
A livello europeo questo indicatore è al 10,8% della forza lavoro estesa di età compresa tra 20 e 64 anni nel quarto trimestre del 2024 (una diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al terzo trimestre del 2024), mentre in Italia è al 14,7%, in discesa di 0,3 punti.
Tra il terzo e il quarto trimestre del 2024, Grecia, Lussemburgo, Lituania, Malta e Slovenia hanno registrato aumenti del tasso di occupazione. Il tasso di occupazione è rimasto stabile in Estonia e Ungheria ed è diminuito in 10 Paesi dell’Ue, con le maggiori diminuzioni registrate in Irlanda (-0,6%), Finlandia, Italia e Lettonia (ciascuno -0,4%).
Non ci sono quindi segnali di restrizione sul mercato del lavoro italiano. C’è spazio per l’aumento dell’occupazione senza che questo generi tensioni salariali.
Ocse ha pubblicato il 13 marzo i dati sulla crescita dei salari reali rispetto al primo trimestre 2021, ovvero prima della crescita dell’inflazione post-pandemia. I salari reali stanno crescendo praticamente in tutti i Paesi dell’Oce. Tuttavia, restano al di sotto dei livelli osservati all’inizio del 2021 – poco prima dell’aumento dell’inflazione post-pandemia – in circa due terzi dei Paesi, compresa l’Italia.
I salari contrattuali reali hanno accentuato la loro tendenza al rialzo, ma rimangono al di sotto dei livelli raggiunti prima dell’aumento dell’inflazione.
La crescita dei salari contrattuali negoziati è diventata positiva solo fra la fine del 2023 e il 2024 nell’area dell’euro nel suo complesso. Le dinamiche dei salari contrattuali riflettono una combinazione di fattori, tra cui lo stato scaglionato e infrequente della contrattazione collettiva, il lasso di tempo tra il completamento dei negoziati e l’effettiva revisione salariale.
Guardando al futuro, l’indicatore della Banca centrale europea sulla crescita futura dei salari contrattuali prevede una graduale riduzione della crescita salariale. In Europa si dovrebbe passare dal 5,3% nel quarto trimestre 2024 all’1,4% nel quarto trimestre 2025.
Sempre in termini di prospettive future, i dati dei salari pubblicizzati negli annunci di lavoro sulla piattaforma online Indeed mostrano tendenze contrastanti. I salari reali offerti sono in aumento in tre Paesi (Francia, Irlanda, Spagna), in calo in quattro (Germania, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito), mentre rimangono stabili in due (Stati Uniti e Canada). La crescita in Francia e Irlanda è dovuta esclusivamente alla riduzione dell’inflazione.
Anche i dati della domanda di lavoro on-line confermano che il mercato del lavoro italiano può restare in espansione pur offrendo salari reali decrescenti.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.