È giunta l’ora di tirare le somme. E il consuntivo del 2023 per l’hospitality & travel industry è certamente positivo. Lo conferma Data Appeal, azienda nata come start-up all’interno dell’incubatore H-Farm, e dal 2022 acquisita da Almawave Spa, società quotata sul mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana e parte del gruppo Almaviva. DA ha esaminato i dati raccolti con la piattaforma di destination management D/AI Destinations, analizzando il periodo tra l’1 luglio e il 20 agosto su tariffe alberghiere, saturazione e offerte disponibili sulle OTA, sentiment e composizione dei visitatori che hanno scritto recensioni. E comparando infine i diversi prodotti turistici (mare, montagna, lacuale, città d’arte).
Ne esce un quadro in chiaroscuro: tra luglio e agosto la saturazione OTA è scesa dell’8,3%, con un aumento delle offerte disponibili del 10% e un incremento delle tariffe medie del 14,5%. Ma il bilancio complessivo per il turismo estivo resta positivo, nonostante la flessione del mercato italiano confermato dal calo delle tracce digitali. Un calo che molti imputano agli italiani fuggiti verso mete estere meno costose, come Albania, Grecia e Croazia. “Il bilancio non è da ritenersi negativo, anzi – sottolinea Mario Romanelli, sales director Italy di The Data Appeal Company -, ma analizzare i dati in dettaglio lascia emergere un quadro più complesso e più sfumato di quello che appare agli occhi di molti. Si tratta di informazioni fondamentali che le DMO possono utilizzare a supporto degli operatori, in particolar modo del settore alberghiero, per prendere atto di un cambiamento nelle abitudini e nei comportamenti dei viaggiatori e definire nuove strategie più aderenti ai trend e alla domanda, per ottenere risultati superlativi”.
Italia. Certo è che in Italia se a giugno e luglio i dati collimano maggiormente con quelli del 2022, tra la fine di luglio e agosto si registra un certo calo delle prenotazioni sui portali e un aumento dell’invenduto: come si diceva -8,3% della saturazione prenotazioni sulle OTA, soprattutto a partire dalla seconda metà di luglio, a fronte di un aumento delle offerte messe in vendita sui portali del 10%, con un incremento leggermente inferiore ad agosto; +14,5% tariffe medie delle strutture ricettive; -2,5% delle recensioni online scritte da italiani, mentre i mercati stranieri restano stabili.
La diminuzione delle tracce digitali degli italiani – specchio attendibile dell’andamento del mercato – sono una chiara indicazione che c’è stata un’effettiva diminuzione delle presenze di connazionali. L’aumento delle tariffe alberghiere forse si è rivelato troppo ottimista rispetto alla reale situazione economica degli italiani. È probabile che una minor richiesta sul canale diretto abbia spinto gli operatori a correre ai ripari, aumentando la disponibilità sui portali sotto data per contrastare il calo delle presenze, senza però concretizzare le vendite.
Se è vero che europei e statunitensi sono tornati a popolare le nostre città e le nostre spiagge in numero crescente, vero è anche che lo zoccolo duro di molte destinazioni, in particolari quelle balneari, restano ancora gli italiani. L’aumento concomitante dei prezzi della benzina, dei beni di prima necessità, ma anche dei voli aerei interni e delle strutture, sembra aver spinto molti connazionali a rinunciare alle vacanze, spostarle più avanti a settembre, soggiornare in case private o di amici e spostarsi verso mete meno costose.
Le prenotazioni aeree da GDS (sistemi informatici) registrate in Italia a inizio agosto confermano comunque un forte incremento dell’incoming (+14%) rispetto al 2022, soprattutto trainato dagli stranieri, mentre le prenotazioni domestiche risultano in calo.
L’estate italiana, comunque, non è stata negativa: l’Enit ha confermato che i passeggeri in arrivo ad agosto registrati via GDS hanno superato quelli del 2022, in particolare quelli stranieri, con un aumento dell’1,1% rispetto all’agosto dell’anno precedente. Anche il sentiment per il Belpaese si conferma molto positivo e in aumento rispetto al 2022. È innegabile però che quest’anno si sia verificata una variazione nel comportamento degli italiani rispetto agli scorsi anni: agosto, il mese solitamente preferito per le vacanze estive, soprattutto al mare, sembra non essere stato la scelta più scontata quest’anno.
Mare. Per il comparto balneare si confermano gli stessi dati del quadro nazionale. Sono aumentati prezzi e offerte disponibili sulle OTA e il calo della saturazione sui portali supera quello della media nazionale. Il calo delle tracce digitali scritte da italiani riflette la composizione del mercato. Resta saldo il sentiment con un leggero incremento.
I dati: -13% saturazione OTA vs 2022; +10% offerte disponibili sulle OTA; +12% tariffe medie delle strutture ricettive; -2,6% recensioni di italiani; +0,8% Sentiment (85/100).
Montagna. In montagna l’aumento medio dei prezzi è stato più pronunciato (+17,6%), come il calo della saturazione OTA a fronte di un limitato aumento delle offerte presenti. L’invenduto dunque risulta ben più alto rispetto allo scorso anno. Minori anche le tracce digitali rispetto al 2022, in particolare da parte degli italiani.
I dati: -14,5% saturazione OTA vs 2022; +5% offerte disponibili sulle OTA; +17,6% tariffe medie delle strutture ricettive; -5% recensioni di italiani; +0,5% Sentiment (88.2/100).
Laghi. Il prodotto lacuale è quello che ha registrato il calo più vistoso della saturazione OTA. L’offerta disponibile è simile, ma le tariffe sono aumentate in media del 9,3%. In questo caso il calo della saturazione sembra essere quindi imputabile alla sola diminuzione delle prenotazioni. In diminuzione anche le recensioni degli italiani e quelle del mercato tedesco, storicamente il primo mercato di riferimento per l’offerta lacuale.
I dati: -19% saturazione OTA vs 2022; +0,5% offerte disponibili sulle OTA; +9,3% tariffe medie delle strutture ricettive; -3% recensioni italiani; -1,3% recensioni tedeschi; +1,5% Sentiment (86,2/100).
Città d’arte e paesaggio culturale. Per le città d’arte e le aree dove il paesaggio culturale rappresenta il primo prodotto turistico, la riduzione della saturazione OTA è stata del 9% rispetto all’estate scorsa, con un aumento dei prezzi medi più sostenuto rispetto agli altri prodotti (+19%). Il numero delle offerte disponibili è simile allo scorso anno e a tratti inferiore, portando quindi la riduzione della saturazione ad essere determinata da un effettivo calo delle prenotazioni.
I dati: -9% saturazione OTA vs 2022; offerte disponibili stabili rispetto al 2022; +19% tariffe medie delle strutture ricettive; -2% recensioni italiani; +1,3% Sentiment (85/100).
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