Tra giugno e settembre, secondo una recente proiezione, dovrebbero arrivare in Italia oltre 12 milioni di turisti stranieri (per circa 25 milioni di pernottamenti), prendendo in considerazione solo i viaggiatori da Francia, Usa, Gran Bretagna, Germania e Spagna.
“Beh, non so se potranno essere quelli i numeri giusti. È certo invece che quest’estate 2021 vedrà in Italia un numero sicuramente maggiore di turisti stranieri rispetto all’anno scorso: una ripresa ovviamente dovuta alle nuove possibilità di spostamento concesse dalle campagne di vaccinazione, che hanno così sensibilmente abbassato i numeri della pandemia”. Lo dice Giorgio Palmucci, presidente di Enit, l’Agenzia nazionale del turismo.
Allora, cosa bisogna aspettarsi, presidente?
Lo abbiamo chiarito nel nostro bollettino di giugno, in pubblicazione in questi giorni. I movimenti turistici nelle strutture ricettive – che nel 2020 hanno visto un calo complessivo del -70,3% di presenze straniere e del -33,8% di presenze italiane, per un totale di -52,3% di pernottamenti – indicano per il 2021 un lento progresso di ripresa, con una variazione che segna il -81% a gennaio 2021 rispetto allo stesso mese del 2020 e del -77% nel mese di febbraio.
E per l’estate?
Le prenotazioni nelle strutture ricettive sui canali delle Online Travel Agencies al 15 giugno indicano per il mese di giugno un avanzamento del 30,5%, per il mese di luglio del 19,4% e per agosto del 18,5%. Data la minore capacità ricettiva del comparto termale (4,8% del totale) e di quello montano (14,1%), queste aree-prodotto vedono prenotate rispettivamente il 44% ed il 33,4% della disponibilità per il mese di giugno. La montagna per agosto segna già il 37,1% di prenotazioni. Anche il comparto balneare che raccoglie il 30,8% dei posti letto totali vede prenotato il 34,8% della disponibilità a giugno, il 24,2% per luglio ed il 23% per agosto.
Sembrano insomma tutti dati positivi…
Direi di sì. Certo, il 2021 sarà ancora un anno di turismo soprattutto di prossimità, però migliore del 2020. Il prossimo anno andrà ancora meglio e nel 2023 dovremmo riprenderci i livelli record del 2019, sempre salvo nuovi imprevisti. Ma nel frattempo il sentiment degli stranieri per il nostro Paese non è mutato, anzi. Basta vedere le ricerche estere su Google per i viaggi in Italia, che hanno valori anche triplicati rispetto all’anno scorso, in continua crescita, soprattutto da Germania, Francia, Usa, Spagna, Austria. Nel mirino, tra le regioni, Umbria, Campania, Lombardia, via via fino al Veneto. Tra le città, spicca Roma, seguita da Milano, Venezia, Napoli: anche qui una crescita costante, con +75% rispetto ai trenta giorni precedenti.
Si ricominciano a vedere anche gli americani?
Pochi, per ora, ma da settembre in poi, con le vaccinazioni quasi completate e le immunità raggiunte, aumenteranno certamente. I turisti americani rappresentano il 12,5% di tutti i viaggiatori altospendenti nel nostro Paese, una fetta importante. Va detto che gli Stati Uniti hanno da poco anche abolito la quarantena per chi ritorna e hanno annunciato per il 4 luglio, la loro festività nazionale, il raggiungimento dell’immunità di gregge. Ma sono assolutamente importanti anche i turisti tedeschi, austriaci e svizzeri, i Paesi “DACH”, un flusso di prossimità che genera il 30% del mercato straniero in Italia e che risulta in fortissimo incremento.
Enit è pronta a supportare queste fasi?
Ci siamo concentrati su campagne in webinar e numerose altre attività digitali. Ma stiamo anche riprendendo sia in web che in presenza le attività nelle Fiere internazionali, come Tel Aviv o Dubai, per far conoscere, amare e sognare sempre più il Belpaese. Con il nuovo ministero stiamo anche elaborando le strategie per i prossimi mesi, da basare su operatori e influencer. E con le Regioni, che al momento sono impegnate nelle promozioni locali, manteniamo aperto un dialogo costante per programmare campagne mirate all’estero in vista delle stagioni a venire.
(Alberto Beggiolini)
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