Ha inaugurato lunedì mattina la tratta Linate-London di ITA Airways. Con il primo volo è arrivata nella capitale inglese la ministra al Turismo Daniela Santanchè, per l’apertura dello stand Italia-Enit al WTM, il World Travel Market (giunto alla sua 43esima edizione, che termina oggi) e per il vertice annuale dei ministri del Turismo provenienti da tutto il mondo, che quest’anno vede un focus su “Trasformare il turismo attraverso i giovani e l’istruzione”. I player e i leader del turismo di tutto il mondo si riuniscono al WTM, in associazione con l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Untwo) e il World Travel & Tourism Council (Wttc), per discutere di politica, strategia, sviluppo e investimenti.
All’ExCel Center di Londra, insieme a Enit, sono presenti 15 regioni italiane espositrici (Toscana, Sicilia, Emilia Romagna, Liguria, Puglia, Campania, Lazio, Basilicata, Trentino, Marche, Lombardia, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Umbria), oltre al Comune di Roma, Visit Brescia, la Repubblica di San Marino, il ministero delle Politiche Agricole e ITA Airways. Inoltre, più di 140 tour operator privati in entrata, catene e gruppi alberghieri (come TH Group).
Come sempre il WTM è stato anche l’occasione per tracciare il bilancio dei rapporti Italia-Uk in ambito turistico. Ed è arrivata la conferma: l’Italia mantiene intatto il suo fascino, anzi di più. Sono infatti in aumento i visitatori britannici nella Penisola, anche fuori stagione, come ha stabilito lo studio Enit su dati Data Appeal. Il mercato Uk ogni anno muove oltre 100 milioni di investimenti soprattutto per la vacanza culturale in città d’arte e al mare. Cinque le città italiane preferite: Roma, Milano, Venezia, Napoli e Bologna.
Secondo Enit, sono stati 48.300 i passeggeri aeroportuali dal Regno Unito in Italia a ottobre; consistenti arrivi sono previsti anche per gli ultimi due mesi dell’anno (10.100 a novembre; 4.100 a dicembre). Nel trimestre considerato, il 64% dei britannici prenota voli di andata e ritorno, mentre il 36% opta per viaggi di sola andata. Nel 54% dei casi si tratta di prenotazioni per una sola persona e nel 24% per due passeggeri. “I viaggi in economy – precisa lo studio Enit – rappresentano il 78% del totale, mentre quelli in premium economy e in business hanno un’incidenza rispettiva dell’11,8% e del 10,0%. La durata media del soggiorno in Italia è di 4 notti. Nel dettaglio, il 32% dei britannici effettua tra i 2 e i 4 pernottamenti e il 21% si ferma dalle 5 alle 7 notti. Su Roma FCO il 16,8% dei passeggeri proviene da Heathrow. Dallo stesso aeroporto il 14,2% dei flussi è diretto a Milano LIN e il 6,1% a MXP, mentre su Venezia, Bologna e Napoli arriva il 6,8% e il 3,8% dei passeggeri. Il 3,9% del complesso dei passeggeri negli aeroporti italiani da gennaio a settembre 2023 ha avuto origine dal Regno Unito, per un totale di oltre 290 mila passeggeri (considerando solo i dati dei voli che transitano sui sistemi GRS) contro i 262 mila dello stesso periodo del 2022, segnando una crescita del + 10,7%. Si tratta nel 59,8% dei casi di arrivi di A/R, prevalentemente effettuati da 1 passeggero (49,5%) o 2 (23,1%). Seguono i piccoli gruppi da 4 passeggeri (5,7%) o 3 (4,9%), fino a 5 nel 2,1% dei casi. Altre modalità per il 14,7% dei passeggeri. La classe del viaggio è nel 77,7% dei casi in economy, mentre solo il 10,9% in premium e l’11,2% in business class. Lo 0,2% viaggia in prima classe. Le principali destinazioni per questo mercato sono collegate agli aeroporti di Roma Fiumicino (15,1% del totale da Heathrow e 3,7% da Gatwick), a quello di Milano Linate (14,4% da Heathrow e 4,5% da London City Airport) e Milano Malpensa (6,0% da Heathrow). Seguono Venezia (6,1%), Napoli (4,3%) e Bologna (3,7%), poi Catania (2%) e sotto il 2% Firenze e Torino”.
Il primo trimestre 2023 ha registrato una crescita significativa degli arrivi, con il turismo internazionale aumentato dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’Italia ha avuto una crescita significativa di visitatori, soprattutto nelle grandi città d’arte. Ma l’Italia è al primo posto anche per il turismo lento in molti mercati, in particolare con il Regno Unito (65%) e la Spagna (33%). Sperimentando destinazioni sconosciute all’interno dell’Italia, permette ai viaggiatori di raccogliere i benefici del turismo lento, esplorando al proprio ritmo a piedi, in bicicletta o in treno, alla ricerca di paesaggi, i piaceri delle esperienze culinarie, le passeggiate naturalistiche o i percorsi culturali e una qualità di vita che è difficile trovare altrove.
“Londra e la Gran Bretagna costituiscono un bacino di utenza di fondamentale importanza per il benessere dell’industria turistica italiana, e quindi dell’economia della nostra nazione. Nel 2022, con oltre 3,6 milioni di arrivi e 13,6 milioni di presenze, infatti, i turisti britannici hanno rappresentato rispettivamente il 6,6% e il 6,8% dei flussi complessivi verso l’Italia, che si conferma la destinazione preferita per le vacanze dei viaggiatori provenienti dalla Gran Bretagna” ha dichiarato il ministro del Turismo Daniela Santanchè. “Attraverso la promozione della cultura, della bellezza naturale e dell’ospitalità italiana – ha aggiunto Ivana Jelinic, presidente Enit -, l’Italia continua a consolidare la sua posizione come una delle mete turistiche più affascinanti e desiderate al mondo. L’Italia continua a catturare l’immaginazione di chi desidera scoprire le meraviglie, contribuendo allo sviluppo sostenibile dell’industria turistica del Paese”.
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