Decidere e agire senza informazioni certe equivale a guidare a occhi chiusi, fidandosi solo su mappe di ricordi, sensazioni emotive, solleciti partigiani. Da molto tempo la travel & hospitality industry lamenta di non disporre di panel adeguati su cui fondare strategie e investimenti, o anche programmare i flussi e gli eventi. Sono solo le informazioni, i dati (big e open), a offrire la possibilità di orientare e guidare i processi, appunto, con cognizione di causa, allo stesso tempo formando (senza l’iniziale in-) e aggiornando la cultura d’impresa. Adesso ci si muove finalmente proprio su questa rotta: “Valorizzare le informazioni e i dati sul turismo in Italia per rafforzarne la conoscenza e promuoverne lo sviluppo mediante coerenti decisioni di policy”.
È lo scopo del protocollo d’intesa siglato dal ministero del Turismo con Nexi, la paytech italiana leader in Europa, e Nomisma, la società di studi settoriali e territoriali. Una collaborazione che insiste sull’esperienza di Nexi e sulle capacità di analisi integrata e il know how sui settori turistico e culturale di Nomisma. Il protocollo darà seguito al Nexi Tourism & Incoming Watch, l’osservatorio che “verrà progettato, sviluppato e implementato per fotografare il contributo che il turismo e la cultura possono apportare al sistema Paese attraverso una dettagliata analisi dei comportamenti di pagamento con carta dei turisti stranieri”. Il protocollo permetterà di valorizzare il patrimonio conoscitivo e dei dati innovativi a disposizione di Nexi, “rafforzando così la conoscenza del fenomeno turistico e fornendo ai policymaker un ulteriore strumento in grado di supportare decisioni di policy coerenti con evidenze statistiche di innovative analisi dei flussi turistici, in linea con gli obiettivi del Piano strategico di sviluppo del turismo per il periodo 2023-2027”.
I dati già in possesso indicano che i tre Paesi più rappresentati sul nostro territorio sono Stati Uniti, Francia e Germania: gli americani preferiscono le grandi città, le Cinque Terre, la Costiera Amalfitana e più in generale il centro Italia. I francesi scelgono il Nord Ovest, la Puglia, la Basilicata e la Sicilia, mentre sono molto diversificate le mete favorite dai turisti tedeschi: Trentino-Alto Adige, Lago di Garda, la Sardegna e molte delle località marittime dell’Adriatico e del Tirreno.
Dagli stessi tre Paesi arrivano anche i turisti che fanno registrare volumi di spesa più alta. Se le categorie merceologiche in cui spendono di più i visitatori provenienti da Stati Uniti, Germania e Francia sono quelle alberghiere e della ristorazione, il settore del lusso (abbigliamento, gioiellerie e grandi magazzini) è quello preferito dalla maggior parte dei turisti extra-europei. Dall’analisi dei dati, infine, emerge che la spesa dei turisti stranieri rappresenta più del 10% del totale delle transazioni nella maggior parte delle nostre province, con picchi a Venezia (29,1%), Siena (20,2%) e Firenze (19,9%).
“L’analisi e l’elaborazione dei dati è fondamentale, non solo per monitorare lo stato di salute del settore, ma anche per sviluppare e mettere a terra politiche per la filiera turistica sempre più rispondenti alle richieste e ai cambiamenti continui”, ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè. “Siamo orgogliosi di questo protocollo d’intesa e di poter mettere a disposizione del ministero del Turismo le nostre competenze, la nostra esperienza e la profonda conoscenza dei consumatori che derivano dalla presenza capillare che abbiamo nel mercato italiano e negli oltre 25 Paesi dove operiamo – ha aggiunto Paolo Bertoluzzo, ceo di Nexi Group -. In collaborazione con il ministero metteremo a disposizione delle istituzioni e di tutti gli attori del sistema il nostro Nexi Tourism & Incoming Watch, che siamo certi possa contribuire a rafforzare un settore fondamentale come quello del turismo, elemento di eccellenza del nostro Paese in tutto il mondo”.
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