Mentre si registra il terzo calo consecutivo della produzione industriale su base mensile (in marzo -0,6% su febbraio, -3,2% sul 2022), il Pil del primo trimestre (Q1) segna +0,5 , più di quanto riescono Francia o Germania, in generale più di quanto si fa in area euro, grazie alla tonicità del mercato del lavoro e dal miglioramento della fiducia dei consumatori, nonostante l’inflazione per la quale nessun aumento dei tassi deciso dalle banche centrali sembra realizzare alcun risultato.
Ma il Pil italiano fortunatamente gode da almeno un anno delle performances di un vero campione, il turismo, un’industria che si sta rivelando sempre più “pesante”, e che si sta cercando di inquadrare in piani (industriali) strategici di Governo.
Le nuove linee guida ministeriali sono attualmente all’esame della Commissione attività produttive della Camera, dove si alternano in audizione stakeholder, corpi intermedi e analisti. Come gli esperti di Istat, che l’altro giorno hanno riportato i dati (ancora provvisori) riferiti ai primi due mesi del 2023, dati che certificano la definitiva ripresa del settore (+45,5% le presenze bimestre su bimestre, +70,5% di stranieri e +28,8% di italiani). Il superamento sui numeri del 2019, anno record pre-pandemia, sembra dunque a portata di mano, una resilienza che già l’anno scorso aveva visto un incremento delle presenze pari a +39,3% sul 2021.
Tutto bene, insomma, ma ci sono ancora gap da superare. Nel confronto con gli altri Paesi europei, ad esempio, l’Italia nel 2022 si è confermata in quarta posizione per numero di presenze (il 14,5% di quelle registrate nell’intera Ue), dopo Spagna (16,6%), Francia (16,3%) e Germania (14,7%). In termini di variazione delle presenze rispetto al 2019, poi, l’Italia è inferiore alla media dell’Ue (-7,8% contro il -5,1), e resta al secondo posto per presenze straniere, dopo la Spagna. “L’Istat – ha detto la ministra del turismo Daniela Santanchè – conferma la ripresa di un settore fondamentale per l’economia del Paese. Ma questo deve spingerci a fare sempre di più, intervenendo per rendere strutturali i dati sul turismo, favorendo politiche di destagionalizzaazione e di controllo dell’overtourism“.
L’Istat ha anche definito i “brand turistici” territoriali, destinazioni caratteristiche e fortemente riconoscibili a livello internazionale che hanno saputo rispondere alle crisi del 2020-21 in modo migliore rispetto al resto d’Italia. Il lago di Garda, le Cinque Terre (località entrambe soggette all’overtourism), le Langhe e il Roero, il Salento, la Maremma toscana e laziale, la Val Gardena, il Lago Maggiore e il Gargano e le Isole Tremiti si posizionano su livelli superiori a quelli del periodo pre-pandemico, con incrementi che si attestano tra i 2 e i 6 punti percentuali; territori come la Riviera dei fiori, la Val di Fassa e Val di Fiemme, il Lago di Como e la Val Pusteria confermano sostanzialmente i flussi turistici registrati nel 2019.
Il quadro tracciato da Istat è omogeneo a quello appena emerso da Expedia Traveler Insights 2023, uno sguardo “mondiale” sull’andamento e le tendenze dell’industria del turismo. Le destinazioni per il clima caldo risultano in cima ai pensieri dei consumatori che cercano fughe di metà anno. Allo stesso modo, molti cercano di rilassarsi nuotando, non necessariamente al mare o nell’oceano. I dati del Q1 dimostrano che il filtro “pool” di Expedia è il principale nelle ricerche in area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e il secondo più utilizzato in NORAM (Nord America), APAC (Asia – Pacifico) e LATAM (America Latina). Prenotare alloggi con piscina è anche una priorità assoluta per i viaggiatori statunitensi che vogliono fare un viaggio prima dell’estate.
Secondo il recente Expedia Summer Travel Forecast, le ricerche di voli in Nord America sono aumentate complessivamente del 25% da giugno ad agosto su base annua, e l’interesse per le destinazioni internazionali in Europa e Asia è aumentato a tre cifre. Ecco la Top 10 delle destinazioni prenotate nel primo trimestre del 2023 (in corsivo le new entry). Per i viaggiatori APAC: Tokyo, Osaka, Seoul, Londra, Singapore, Bangkok, Parigi, Taipei, Honolulu, Sydney. Per i viaggiatori di Europa, Medio Oriente e Africa: Londra, New York, Parigi, Dubai, Amsterdam, Barcellona, Roma, Tokyo, Copenaghen, Berlino. Per i viaggiatori dell’America Latina: Città del Messico, Cancun, New York, San Paolo, Parigi, Madrid, Rio de Janeiro, Las Vegas, Playa del Carmen, Orlando. Per i viaggiatori del Nord America: New York, Las Vegas, Orlando, Cancun, Los Angeles, Londra, Punta Cana, Chicago, Parigi, Honolulu.
Con il volume di ricerca globale in aumento sia su base trimestrale che su base annua e i viaggiatori che continuano a pianificare viaggi più lontani, è chiaro che l’appetito per i viaggi rimane forte, soprattutto perché molti sono desiderosi di recuperare le opportunità perse negli ultimi anni. Gli approfondimenti del sondaggio sui consumatori di marzo 2023 con Wakefield Research confermano ulteriormente questo sentimento: il 72% dei viaggiatori prevede di viaggiare di più per piacere quest’anno per compensare le opportunità di viaggio perse negli ultimi anni. Più di 8 consumatori su 10 (83%) prevedono di viaggiare di più o almeno al pari dell’anno scorso e l’81% prevede di spendere di più o mantenere lo stesso budget per un singolo viaggio, rispetto allo scorso anno. Molti i consumatori alla ricerca di riposo e “ringiovanimento”: il 62% afferma di voler viaggiare nei prossimi 12 mesi proprio per rilassarsi e disconnettersi.
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