Il turismo sta vivendo la sua stagione più schizofrenica. O, meglio, il cicaleccio che si agita attorno al turismo in quest’estate 2021 sta rimbalzando tra posizioni antitetiche, spesso immotivate, certamente fuorvianti, che generano solo confusione e incertezze. Dunque, si parte tutti da un dato di fatto: la terza ondata di contagi. Ma già qui le posizioni si differenziano: si va da “ok, ma adesso, grazie ai vaccini, chi si contagia rischia ben poco”, fino ad “aspettiamoci un’impennata, anche di ricoveri e intensive, e prevediamo le zone gialle o arancioni“. Ma siccome “Good news no news”, la seconda scuola di pensiero contagia – è il caso di dirlo – di più della prima, anche se solo a livello psicologico.
Traducendo il tutto nei riflessi sull’industria turistica, si registrano ad esempio i timori di Federturismo Confindustria (“Siamo molto preoccupati: fino a dieci giorni fa ci preparavamo a un’estate in forte ripresa, ora si prospetta una chiusura ancora più rapida dell’anno scorso, quando i primi stop arrivarono a metà agosto”, dice la presidente Marina Lalli), o di Assoturismo (“Le stime iniziali per l’estate erano di un +20% di giro d’affari rispetto al 2020, grazie soprattutto alla campagna vaccinale. Oggi quelle previsioni sono azzerate e temiamo un calo del 50% rispetto alle prenotazioni del 2020”, sostiene il presidente Vittorio Messina).
Sono giustificabili le preoccupazioni degli operatori, in balìa delle decisioni del Governo e delle psicosi collettive. Ma fortunatamente, a sostegno dell’altra vision, arrivano adesso i numeri di un’indagine svolta da CNA Turismo e commercio, numeri che portano a una sola conclusione: questo sarà un luglio da record per il turismo domestico.
Il report CNA, condotto tra gli associati, rivela che a fine mese avranno pernottato nelle strutture ricettive nazionali non meno di 12 milioni di italiani, un incremento quasi del 20% rispetto al dato del 2019, precedente la pandemia. Due anni fa, infatti, a luglio i connazionali che pernottarono nelle strutture ricettive italiane furono di poco superiori ai 10 milioni.
Ma tornano a fare capolino anche i turisti stranieri: nel mese di luglio pernotteranno in strutture ricettive del nostro Paese oltre 2 milioni di vacanzieri provenienti da oltre confine. Pochi, purtroppo, rispetto al 2019, ma il dato è comunque positivo, ed evidenzia un’inversione di tendenza, grazie soprattutto all’avanzata del piano vaccinale e all’introduzione del cosiddetto “green pass“.
A trainare la ripresa del turismo in Italia – sostiene CNA – è principalmente l’aria aperta: mare prima di tutto, poi montagna, laghi, colline. Rispetto agli stranieri, rimane prevalente l’attrazione di città e borghi d’arte, dove più marcata è stata, e continua a essere, la sofferenza per la riduzione delle presenze turistiche, soprattutto estere. Il merito di questa “ripresina” va attribuito anche alla massiccia programmazione di eventi culturali e ludici e alle iniziative organizzate grazie alla collaborazione degli operatori professionali, guide turistiche in testa.
Per quanto riguarda la scelta dei pernottamenti, gli alberghi rimangono i preferiti, scelti da 9 milioni di vacanzieri italiani e stranieri. Le strutture extra-alberghiere (b&b, residence, agriturismi, camping, villaggi vacanze, ecc.) attireranno, a loro volta, 5 milioni di turisti. Il tutto esaurito previsto nelle località marittime per l’intero mese è destinato a sostenere anche l’attività delle strutture ricettive di numerose località limitrofe.
Allora: ha ragione CNA, e resisterà la sua previsione? O le paure indotte riusciranno davvero a logorare anche questi nostri mesi di vacanze? Il rimedio è uno solo: il buon senso, quello che ci porta a vaccinarci e a socializzare ancora con qualche prudenza, ma tornando comunque a vivere la nostra bella estate.
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